Ariccia, 13 luglio 2024 – Nel cuore dei Colli Albani, nella cornice monumentale di Palazzo Chigi ad Ariccia, ha preso vita la terza edizione del Festival dell’Archeologia, Storia, Arte e Tradizioni, un appuntamento che ha trasformato il borgo in un palcoscenico dedicato alla riscoperta del passato. L’iniziativa, ospitata l’13 luglio 2024, ha puntato i riflettori sulla Battaglia di Aricia del 504 a.C., uno degli scontri più significativi del periodo etrusco-latino, e ha coinvolto studiosi, appassionati e cittadini in un viaggio nel tempo tra conferenze, archeologia sperimentale, visite guidate ed escursioni locali.
Un programma ricco e multidisciplinare
L’evento si è aperto ufficialmente con un convegno istituzionale a Palazzo Chigi, introdotto dagli interventi delle autorità locali: sindaco, assessori alla cultura, rappresentanti dell’Archeoclub Aricino‑Nemorense APS e del Parco Archeologico dei Castelli Romani. Quindi, undici relatori, tra accademici e archeologi di fama internazionale, hanno approfondito gli aspetti storici e militari dell’epoca, affiancati da videoproiezioni multimediali dedicate al Lazio, alla Campania e alla Toscana tra VI e V secolo a.C
L’architetto Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, è stato ospite d’onore e ha illustrato le tecniche ingegneristiche romane dell’epoca. L’intervento, corredato da letture drammatizzate — affidate all’attore Luigi Criscuolo — di testi greci coevi, ha contribuito a rendere l’atmosfera culturalmente autentica. A completare l’offerta, la Legio XXX Ulpia Traiana Victrix, associazione di archeologia sperimentale, ha esposto repliche fedeli di equipaggiamenti militari, permettendo ai visitatori di osservare da vicino armi, armature e strumenti del mondo antico.
Escursioni nei luoghi della storia
Il 14 luglio, le attività si sono spostate all’aperto con passeggiate guidate che hanno portato i partecipanti sui principali siti archeologici dei Castelli Romani:
- Ariccia – Via Appia antica: un tour tra antichi tratti della Regina viarum.
- Genzano – Palazzo Sforza Cesarini: visita all’Olmata e ai resti architettonici storici.
- Nemi – Speculum Dianae: percorso naturalistico e archeologico sulla Terra delle ninfe.
- Lanuvio – Area sacra di Giunone Sospita: immersione in un sito di culto del mondo latino
Per partecipare era richiesta prenotazione, disponibile via WhatsApp o email, mentre le passeggiate, calibrate su percorsi accessibili e mediamente difficili, hanno permesso a un pubblico ampio di comprendere il valore storico del territorio.
Cultura, promozione e turismo culturale
Il Festival dell’Archeologia rappresenta un perfetto esempio di valorizzazione del territorio: coniuga approfondimento storico, anche attraverso tecnologie didattiche e visive, e turismo culturale esperienziale. La presenza di esperti internazionali ha alzato il profilo scientifico, ma la componente aperta al pubblico, con attività interattive e coinvolgenti, ha reso il festival accessibile anche alle famiglie e agli appassionati meno esperti.
L’evento ha inoltre permesso di far luce su un periodo storico poco conosciuto in Italia, come la battaglia fra Latini ed Etruschi, e di considerare l’archeologia come strumento per la crescita culturale della comunità. Un approccio che favorisce il rafforzamento delle identità locali e la promozione del territorio con un’offerta culturale di qualità.
Collaborazioni, protagonisti e sostenitori
Il Festival ha potuto contare su partenariati di rilievo: Comune di Ariccia, Archeoclub Aricino‑Nemorense APS, Parco Archeologico dell’Appia Antica e supporto di istituzioni locali. Il coordinamento scientifico di Maria Cristina Vincenti, archeologa e ideatrice dell’iniziativa, ha garantito rigore e valore accademico, estendendo l’influenza culturale del festival anche verso l’area litoranea e la Campania.
Riscontri e prospettive per il futuro
Gli organizzatori hanno segnalato una Partecipazione molto positiva, con oltre 200 presenze tra convegno ed escursioni, oltre a un significativo ritorno mediatico locale e regionale. In vista delle future edizioni, è in discussione l’ipotesi di pubblicare gli atti del convegno, proposti già dalla direzione del festival — un passaggio importante per trasformare la manifestazione in strumento scientifico oltre che culturale .
La scelta di Ariccia come sede ha dato visibilità anche ad altri borghi dei Castelli Romani, grazie al programma che include Genzano, Nemi e Lanuvio. Ciò rende il festival un catalizzatore per iniziative culturali diffuse, con la possibilità di una crescita in termini di offerta e ricadute economiche locali.