IMMAGINE DI CASTEL GANDOLFO

MAC 2025 a Villa Contarini: arte, narrazione e musica sotto le stelle ad Albano Laziale

Da venerdì 13 giugno a giovedì 4 luglio 2025, Albano Laziale si anima con MAC 2025 presso Villa Contarini, un ciclo di serate culturali che unisce musica, storie e comunità in un luogo carico di charme. Ogni venerdì alle ore 21:00, l’evento propone performance coinvolgenti sotto il cielo estivo dei Castelli Romani 📅 Quando e dove La villa — immersa nella storia e nel verde — diventa palcoscenico perfetto per un format che mescola narrazione contemporanea, musica evocativa, racconti locali e performance interattive. 🎶 Tema e spirito dell’evento MAC 2025 porta la filosofia del “racconto che unisce”: il filo conduttore è l’idea di condividere storie, memorie collettive, musica evocativa e narrazione che trasforma. Attraverso ogni episodio, gli spettatori partecipano a un’esperienza culturale immersiva, che rompe la separazione tra palco e pubblico . Il format punta su un mix di generazioni e generi musicali, storie personali e ambientali: un approccio pensato per stimolare partecipazione attiva, emozione e connessione con il territorio. 👥 Impatto culturale e territoriale MAC 2025 rappresenta una novità importante per Albano e l’area dei Castelli Romani: 🌐 Opportunità digitali per la ICTTA di Roma Capitale L’evento offre terreno fertile per sperimentazioni digitali, comunicazione smart e partecipazione interattiva: 1. Streaming e social engagement 2. App e contenuti interattivi 3. Storytelling digitale e AR 4. Analytics e feedback in tempo reale 5. Inclusione e accessibilità 📊 Benefici attesi Obiettivo ICTTA Azione concreta Impatto atteso Ampia diffusione Live streaming, social wall Visibilità nazionale, coinvolgimento online Esperienza su misura App evento, prenotazioni, notifiche Comodità per partecipanti, relazioni digitali Coinvolgimento territoriale AR audio-guide, storytelling Conoscenza locale, valorizzazione culturale Inclusione digitale Sottotitoli, audiodescrizione Accessibilità per tutti Data‑driven planning Analytics e survey Qualità migliorata e progettazione futura efficace ✅ Raccomandazioni operative Valorizzare la partecipazione con workshop collegati: es. laboratorio AR o contest photo/storytelling. Collaborare con startup tech e università per sviluppare AR/audio-guide. Predisporre infrastruttura Wi‑Fi/5G temporanea nell’area della Villa. Definire KPI su engagement, presenze, interazione digitale e feedbackutente.

Cultura, musica e cinema sotto le stelle a Frascati

L’Estate Tuscolana è il festival estivo più atteso nei Castelli Romani, un format consolidato che trasforma il cuore storico di Frascati — le suggestive Scuderie Aldobrandini — in un palcoscenico a cielo aperto. Il cartellone spazia tra cinema, teatro, musica, incontri e laboratori per bambini e adulti, il tutto ad ingresso gratuito. 📅 Date e location 🎶 Programma e proposte 2025 (anticipazioni) Sebbene il calendario 2025 non sia ancora ufficiale, l’edizione 2024 fornisce un’ottima preview delle tipologie di eventi: 👥 Partecipazione e comunità L’evento richiama centinaia di cittadini e turisti quotidianamente. Il Comune di Frascati, con il supporto della Regione Lazio tramite Lazio Crea, coordina collaborazioni tra associazioni culturali, artisti locali e network nazionali . La politica culturale si arricchisce di valenza educativa, grazie ai laboratori musicali e alle formazioni aperte, ideate per avvicinare i giovani alla pratica e alla comprensione della musica: un investimento in cultura e coesione sociale .

Il fascino del Museo delle Navi Romane a Nemi

Castelli Romani (RM) – Un’occasione unica per appassionati di archeologia e cultura: dal 10 al 15 giugno 2025, il Museo Nazionale delle Navi Romane di Nemi riapre le sue porte con visite straordinarie, percorsi guidati e un programma didattico che mira a valorizzare uno dei reperti più affascinanti del patrimonio lacustre del Lazio Perché vale la pena partecipare Il museo custodisce i resti delle gigantesche navi volute dall’imperatore Caligola antistanti il lago di Nemi, testimonianze di un’incantevole ricchezza simbolica e ingegneristica dell’antica Roma. Nonostante le celebri distruzioni due guerre mondiali, oggi il sito ripropone un’esperienza evocativa che riporta ai fasti di un tempo. 📅 Programma della settimana (10–15 giugno) 🎟 Modalità di partecipazione

Tra passato e presente nella suggestiva cornice di Ariccia

Ariccia, 13 luglio 2024 – Nel cuore dei Colli Albani, nella cornice monumentale di Palazzo Chigi ad Ariccia, ha preso vita la terza edizione del Festival dell’Archeologia, Storia, Arte e Tradizioni, un appuntamento che ha trasformato il borgo in un palcoscenico dedicato alla riscoperta del passato. L’iniziativa, ospitata l’13 luglio 2024, ha puntato i riflettori sulla Battaglia di Aricia del 504 a.C., uno degli scontri più significativi del periodo etrusco-latino, e ha coinvolto studiosi, appassionati e cittadini in un viaggio nel tempo tra conferenze, archeologia sperimentale, visite guidate ed escursioni locali. Un programma ricco e multidisciplinare L’evento si è aperto ufficialmente con un convegno istituzionale a Palazzo Chigi, introdotto dagli interventi delle autorità locali: sindaco, assessori alla cultura, rappresentanti dell’Archeoclub Aricino‑Nemorense APS e del Parco Archeologico dei Castelli Romani. Quindi, undici relatori, tra accademici e archeologi di fama internazionale, hanno approfondito gli aspetti storici e militari dell’epoca, affiancati da videoproiezioni multimediali dedicate al Lazio, alla Campania e alla Toscana tra VI e V secolo a.C L’architetto Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, è stato ospite d’onore e ha illustrato le tecniche ingegneristiche romane dell’epoca. L’intervento, corredato da letture drammatizzate — affidate all’attore Luigi Criscuolo — di testi greci coevi, ha contribuito a rendere l’atmosfera culturalmente autentica. A completare l’offerta, la Legio XXX Ulpia Traiana Victrix, associazione di archeologia sperimentale, ha esposto repliche fedeli di equipaggiamenti militari, permettendo ai visitatori di osservare da vicino armi, armature e strumenti del mondo antico. Escursioni nei luoghi della storia Il 14 luglio, le attività si sono spostate all’aperto con passeggiate guidate che hanno portato i partecipanti sui principali siti archeologici dei Castelli Romani: Per partecipare era richiesta prenotazione, disponibile via WhatsApp o email, mentre le passeggiate, calibrate su percorsi accessibili e mediamente difficili, hanno permesso a un pubblico ampio di comprendere il valore storico del territorio. Cultura, promozione e turismo culturale Il Festival dell’Archeologia rappresenta un perfetto esempio di valorizzazione del territorio: coniuga approfondimento storico, anche attraverso tecnologie didattiche e visive, e turismo culturale esperienziale. La presenza di esperti internazionali ha alzato il profilo scientifico, ma la componente aperta al pubblico, con attività interattive e coinvolgenti, ha reso il festival accessibile anche alle famiglie e agli appassionati meno esperti. L’evento ha inoltre permesso di far luce su un periodo storico poco conosciuto in Italia, come la battaglia fra Latini ed Etruschi, e di considerare l’archeologia come strumento per la crescita culturale della comunità. Un approccio che favorisce il rafforzamento delle identità locali e la promozione del territorio con un’offerta culturale di qualità. Collaborazioni, protagonisti e sostenitori Il Festival ha potuto contare su partenariati di rilievo: Comune di Ariccia, Archeoclub Aricino‑Nemorense APS, Parco Archeologico dell’Appia Antica e supporto di istituzioni locali. Il coordinamento scientifico di Maria Cristina Vincenti, archeologa e ideatrice dell’iniziativa, ha garantito rigore e valore accademico, estendendo l’influenza culturale del festival anche verso l’area litoranea e la Campania. Riscontri e prospettive per il futuro Gli organizzatori hanno segnalato una Partecipazione molto positiva, con oltre 200 presenze tra convegno ed escursioni, oltre a un significativo ritorno mediatico locale e regionale. In vista delle future edizioni, è in discussione l’ipotesi di pubblicare gli atti del convegno, proposti già dalla direzione del festival — un passaggio importante per trasformare la manifestazione in strumento scientifico oltre che culturale . La scelta di Ariccia come sede ha dato visibilità anche ad altri borghi dei Castelli Romani, grazie al programma che include Genzano, Nemi e Lanuvio. Ciò rende il festival un catalizzatore per iniziative culturali diffuse, con la possibilità di una crescita in termini di offerta e ricadute economiche locali.

Stefano D’Orazio dei Vernice – Dal 30 maggio online il nuovo singolo – “Non lo so”

 Il frontman dello storico gruppo italiano Vernice, famoso per l’indimenticabile hit estiva “Su e giù”, presenta un nuovo progetto “Non lo so” è il nuovo singolo di Stefano D’Orazio dei Vernice disponibile su tutte le principali piattaforme digitali a partire dal 30 maggio. La canzone, prodotta da Fabrizio Angeli, distribuita da Anteros Produzioni – produttore esecutivo Nazzareno Nazziconi, affronta il tema delle persone che faticano ad accettare i cambiamenti e incontrano difficoltà nell’ammettere la realtà dei fatti. “Nel caso specifico – spiega l’artista – si riferisce a delle persone che continuano a fantasticare su un personaggio che, sebbene in passato sia stato un artista di successo, ora si trova palesemente in difficoltà. Nonostante lui ripeta con sincerità che non può e non sa come aiutare gli altri, questi ultimi non riescono proprio farsene una ragione, inconsapevoli del fatto che tutto ciò non fa altro che amplificare il senso di solitudine dell’artista stesso.” “Non lo so” anticipa l’uscita del nuovo album “I grandi sogni” che sarà disponibile in autunno sia in cd sia in vinile registrato presso lo studio Andy Sound. Biografia Stefano D’Orazio Stefano D’Orazio è un cantautore e musicista italiano. E’ stato il frontman, l’autore di musiche e testi e il cofondatore del gruppo rock italiano “Vernice”, prodotto da Claudio Cecchetto, e la produzione artistica di Roberto Vecchi direttore all’epoca anche dell’etichetta Bollicine  di Vasco Rossi, che ha riscosso notevole successo negli anni ’90 pubblicando tre album con Sony Music i cui singoli sono stati fra i primi in classifica per due anni consecutivi (1993 – Il primo singolo estratto, “Scema”, fece da apripista alla hit estiva “Su e giù”), e vendendo  oltre 200.000 copie. Il terzo e ultimo album dei Vernice, uscito nel ’95, intitolato “Stefano D’Orazio”, lascia già intendere le ambizioni soliste del cantautore. Nello stesso anno, infatti, annuncia lo scioglimento della band a causa di vicende legali interne al gruppo. L’Artista prosegue la sua carriera da solista pubblicando, nel corso degli anni, altri album e diversi singoli radiofonici. Nel 1997 pubblica l’album “Non ci prenderanno”. Il disco, caratterizzato da brani come “Innamorato” e “Nasce l’alba”, viene ben accolto da critica e pubblico, ma gravi lutti familiari lo portano ad allontanarsi progressivamente dal mondo dello spettacolo. Nel 2000 Stefano torna con il singolo “Arriva l’estate”. Seguono altri brani di successo come “Balla” e “Certe Persone”. Nonostante il buon riscontro, Stefano decide di dedicarsi esclusivamente ai live continuando a esibirsi nelle piazze italiane con grande successo. Nel 2014 Stefano torna alla discografia con il singolo “Derby”, brano eseguito nello Stadio Olimpico prima dell’incontro Lazio-Roma. Fa seguito l’album “Ci vediamo all’Inferno” nel 2015. Con questo disco, Stefano celebra i suoi venticinque anni di carriera, proponendo un mix di brani rock e ballad che ottengono un ottimo riscontro di critica e pubblico. Nel 2018 Stefano collabora con Jessica Casula per il duetto “Scappare Via”. Nonostante l’esclusione dal Festival di Sanremo, il progetto ottiene comunque un buon riscontro e segna un nuovo capitolo nella carriera del cantautore. Nel 2020, durante la quarantena dovuta al Covid-19, Stefano scrive e pubblica il brano “Qui c’è gente speciale”. La canzone, carica di speranza e riflessione, rappresenta un messaggio di forza e resilienza. In questi anni Stefano si alterna tra concerti live e scrivere i brani che faranno parte del suo nuovo album che uscirà a settembre 2025. Intanto parte il progetto “Ci metto il Cuore”, portale web dove Stefano crea contenuti con divulgazione su tutti i canali social. Ogni settimana un nuovo episodio conduce il pubblico nel cuore della musica e dello spettacolo. Stefano, artista di grande esperienza, invita i suoi ospiti (cantanti di spessore ma anche artisti, cantanti e personaggi non celebri) a conversazioni autentiche, rivelando il lato più intimo e sincero di chi condivide il proprio mondo davanti alla telecamera offrendo così storie, sogni ed emozioni senza censure. Contatti social Sito ufficiale: http://www.stefanodoraziodeivernice.net/ Instagram: https://www.instagram.com/stefanodoraziodeivernice/ Facebook: https://www.facebook.com/stefanodoraziodeiverniceofficial Youtube: https://www.youtube.com/officialdorazio8

Ciampino: Un Cuore Pulsante tra Castelli Romani e Capitale

“Ma Ciampino fa parte o no dei Castelli Romani?” Questo è un interrogativo che spesso affiora, generando un po’ di sana confusione. La risposta è un deciso sì: pur mantenendo una sua identità distinta e una vicinanza immediata a Roma, Ciampino è a pieno titolo uno dei comuni che compongono la suggestiva area dei Castelli Romani. La sua posizione strategica, al crocevia tra la periferia sud-est della Capitale e le dolci alture vulcaniche dei Colli Albani, la rende un punto di snodo unico, un luogo dove la dinamicità urbana si sposa con il fascino della tradizione laziale. Un Territorio in Continua Evoluzione Ciampino, un tempo frazione di Marino, ha conquistato la sua autonomia nel 1974, intraprendendo un percorso di crescita che l’ha trasformata in una realtà dinamica e vivace. La sua storia è intessuta di sviluppo infrastrutturale, dovuto principalmente alla presenza dell’aeroporto, ma anche di una forte identità locale che si manifesta nelle sue piazze, nei suoi mercati e nella vita quotidiana dei suoi abitanti. Oggi, Ciampino si presenta come una città moderna, dotata di tutti i servizi essenziali, pur conservando un legame con il passato che affiora in alcune architetture e nelle tradizioni. Enogastronomia: Sapori della Tradizione e Nuove Proposte Come ogni località che si rispetti nel Lazio e in particolare nei Castelli Romani, Ciampino non delude gli amanti della buona tavola. Sebbene non sia famosa per specifici prodotti agricoli di nicchia come altri comuni più “rurali” dei Castelli, la sua offerta enogastronomica è solida e di qualità. Qui è possibile assaporare i piatti tipici della cucina romana e laziale: dalla pasta all’amatriciana e alla carbonara, alle abbacchio scottadito, ai carciofi alla romana. Numerosi ristoranti e trattorie propongono queste prelibatezze, spesso accompagnate dal famoso vino dei Castelli Romani, un nettare che ben si sposa con i sapori decisi della tradizione. Non mancano poi pizzerie e locali più moderni che offrono alternative per tutti i gusti, riflettendo la natura cosmopolita della città. Particolarità e Punti d’Interesse Oltre alla sua vivacità commerciale e residenziale, Ciampino offre alcune particolarità che meritano di essere scoperte. Il cuore della città pulsa attorno a Piazza della Repubblica, dove si affacciano il Municipio e la Chiesa della Beata Vergine del Rosario, punti di riferimento per la comunità. Non lontano, il Parco “Aldo Moro” offre uno spazio verde per il relax e le attività all’aria aperta. Ma la vera “star” di Ciampino, quella che le conferisce una risonanza internazionale, è senza dubbio l’Aeroporto di Roma-Ciampino “G.B. Pastine”. Originariamente un aeroporto militare, è divenuto nel tempo un importante scalo civile, specializzato nel traffico di compagnie aeree low-cost e nel settore dei voli privati e di Stato. La sua importanza è tale che l’aeroporto di Ciampino è spesso la porta d’ingresso per le delegazioni straniere e, soprattutto, viene regolarmente utilizzato dal Presidente della Repubblica Italiana per i suoi spostamenti aerei. Questa funzione così prestigiosa aggiunge un tocco di rilevanza e visibilità a una città che, pur nella sua apparente semplicità, gioca un ruolo non indifferente nel panorama nazionale. In definitiva, Ciampino è molto più di un semplice “passaggio” per l’aeroporto. È una città con una sua storia, le sue peculiarità e un’identità ben definita, capace di coniugare la funzionalità di un centro moderno con il fascino discreto di un comune incastonato nel cuore dei Castelli Romani.

L’Infiorata dei Ragazzi 2025 Celebra l’Amore a Colpi di Petalo

Le vie di Genzano si preparano a trasformarsi ancora una volta in tele viventi, dipinte con la delicata arte dei petali. Dal 31 maggio al 1° giugno 2025, l’appuntamento è con la 21ª edizione dell’Infiorata dei Ragazzi, un prologo fiorito alla ben più antica e maestosa Infiorata Tradizionale di giugno. In via Bruno Buozzi, dove la storia dell’Infiorata ha mosso i suoi primi passi, le giovani mani dei talenti locali daranno vita a creazioni che avranno un unico, potente filo conduttore: l’amore. Il tema scelto per questa edizione, “Nelle nostre vite c’è un solo colore che dona senso all’arte e alla vita stessa….il colore dell’amore“, è un inno alla forza universale di questo sentimento. Un’eco lontana delle pennellate di Marc Chagall, maestro nel trasformare l’amore in un mondo fiabesco fatto di cieli che danzano, animali che volano e figure incantate. Come nei suoi dipinti, l’amore non sarà solo un soggetto, ma l’essenza stessa che pervaderà ogni opera, trasformando semplici petali in messaggi di speranza e bellezza. Radici Profonde e Boccioli Futuri: Storia di una Tradizione che si Rinnova L’Infiorata dei Ragazzi è molto più di una semplice esibizione floreale. È un ponte generazionale, un investimento nel futuro di un’arte che Genzano custodisce gelosamente. Tutto ebbe inizio nel lontano 1982, grazie all’illuminata visione del Maestro Infioratore Renato Torti. Fu lui il primo a capire l’importanza di seminare la passione per questa arte tra i più giovani, portando l’insegnamento direttamente nelle aule scolastiche. Da quell’iniziativa pionieristica, nel 1995 prese forma una “mini Infiorata”, un’embrione che contava appena quattro quadri floreali. L’anno seguente, nel 1996, il progetto fiorì ulteriormente con “L’Infiorata dei bambini”, fino ad assumere la sua forma attuale e la sua denominazione di “Infiorata dei Ragazzi” nel 1997, tornando simbolicamente in via Bruno Buozzi, la via madre della tradizione infiorata genzanese. Dal 2005, questa manifestazione è diventata un appuntamento irrinunciabile, cresciuto anche grazie alla sinergia con l’Associazione Accademia dei Maestri Infioratori. Quest’ultima, con il suo impegno costante, garantisce che le tecniche e la storia di questa arte vengano tramandate di banco in banco, di mano in mano, attraverso percorsi didattici che preparano i giovani a diventare i custodi di un patrimonio unico. Il Calendario dell’Arte Floreale: Un Weekend di Passione e Creatività Il fine settimana che culminerà con l’Infiorata dei Ragazzi sarà un susseguirsi di gesti antichi e nuove espressioni creative, che vedranno i giovani artisti al centro della scena: Sabato 31 maggio: Domenica 1° giugno: L’Infiorata dei Ragazzi non è solo un evento da ammirare, ma un’esperienza da vivere. È un’opportunità unica per Genzano di mostrare come la tradizione possa innovarsi e come la passione per l’arte possa fiorire nelle mani delle nuove generazioni. Un invito a lasciarsi incantare dal “colore dell’amore” che, per un weekend, dipingerà le strade di Genzano. Per ogni ulteriore dettaglio sull’evento, si consiglia di consultare il sito ufficiale del Comune di Genzano o di contattare direttamente l’Ufficio Cultura o lo Staff del Sindaco.

Al via in estate i lavori sulle linee ferroviarie per Albano Velletri e Frascati

Tra pochi mesi prenderanno il via gli interventi di rinnovamento sulle linee ferroviarie che collegano Roma con tre centri storici dei Castelli Romani: Albano, Velletri e Frascati. Si tratta di un piano ampio e articolato che coinvolgerà diversi comuni dell’area sud-est della Capitale, a partire da Ciampino. L’obiettivo principale è quello di migliorare la qualità del servizio ferroviario, spesso criticato per i ritardi e la vetustà delle infrastrutture. Non è prevista al momento la sospensione dei treni, ma si interverrà comunque su tratti significativi delle linee. Al centro del progetto c’è l’introduzione del sistema ERTMS, una tecnologia europea che permette un controllo più sicuro e intelligente del traffico su rotaia. Con questo aggiornamento, si punta a ottenere una maggiore puntualità, velocità di percorrenza e un generale miglioramento dell’esperienza per i pendolari. Gli interventi saranno coordinati da Italferr, mentre la responsabilità generale resta in capo a RFI. Le attività riguarderanno anche l’adeguamento tecnologico di edifici e stazioni, con la possibile installazione di moduli prefabbricati dove necessario. La documentazione tecnica relativa agli interventi è disponibile in formato digitale sul portale di Italferr, con accesso previa abilitazione. In alcuni casi, potrebbero essere richieste specifiche autorizzazioni per la consultazione completa dei materiali. Alcune informazioni, come l’eventuale necessità di espropri, sono in fase di definizione: l’inserimento dell’avviso nella sezione dedicata del sito suggerisce la possibilità che vi siano approfondimenti in corso. È ancora possibile per cittadini, associazioni e comitati locali partecipare attivamente al procedimento. La Conferenza di Servizi è stata avviata, e fino all’8 giugno sono aperti i termini per eventuali osservazioni. Un’opportunità per contribuire al miglioramento del trasporto ferroviario del territorio, nell’ambito di un progetto che punta a modernizzare infrastrutture strategiche per la mobilità dell’area metropolitana.

Leggenda del pugilato italiano e campione senza tempo

Si è spento all’età di 87 anni Nino Benvenuti, uno dei più grandi atleti italiani di sempre, simbolo di un’epoca d’oro del pugilato. Campione olimpico a Roma 1960 e plurititolato a livello professionistico, Benvenuti non è stato solo un pugile: è stato un’icona dello sport e del costume italiano, capace di far sognare milioni di persone con il suo stile elegante, la sua determinazione e i suoi valori. Nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938, in un territorio allora italiano e oggi sloveno, Giovanni Benvenuti – questo il suo nome all’anagrafe – visse un’infanzia segnata dallo sfollamento e dall’esodo forzato che lo portò con la famiglia a trasferirsi a Trieste. Iniziò a tirare i primi pugni in palestra già da giovanissimo, seguendo le orme del padre e coltivando un talento che esplose ben presto a livello nazionale. Nel 1960, ai Giochi Olimpici di Roma, conquistò l’oro nella categoria dei pesi welter, sconfiggendo in finale il sovietico Jurij Radonjak. A suggellare la sua straordinaria tecnica, ricevette anche la prestigiosa Coppa Val Barker, assegnata al miglior pugile del torneo, davanti persino a un giovane Cassius Clay. Il passaggio al professionismo, avvenuto nel 1961, segnò l’inizio di una carriera costellata di trionfi. In pochi anni vinse decine di incontri, conquistando il titolo italiano dei pesi medi e, successivamente, quello mondiale dei superwelter nel 1965. Proprio in quell’anno nacque una delle rivalità più accese della storia del pugilato italiano: quella con Sandro Mazzinghi. Due incontri combattuti e controversi, entrambi vinti da Benvenuti, che divisero l’Italia sportiva come in passato era accaduto con Coppi e Bartali. Il suo momento più alto arrivò il 17 aprile 1967, quando al Madison Square Garden di New York sconfisse Emile Griffith, conquistando i titoli mondiali WBA e WBC dei pesi medi. Fu il primo italiano a riuscirci. Quel match, definito “Fight of the Year”, fu seguito in Italia da oltre 16 milioni di radioascoltatori, visto che la Rai decise di non trasmetterlo in diretta televisiva. Con Griffith, Benvenuti disputò una storica trilogia: perse il secondo incontro, combattendo con una costola rotta, ma si impose nel terzo, ancora a New York. Le loro epiche sfide si trasformarono in una sincera amicizia, tanto che Griffith diventò il padrino di cresima di uno dei figli di Nino. Nel 1970, ormai verso il tramonto della sua carriera, salì sul ring contro un altro mito: l’argentino Carlos Monzon. Ma l’età e la freschezza dell’avversario giocarono a sfavore di Benvenuti, che uscì sconfitto sia a Roma che, in modo ancor più netto, a Montecarlo. Fu proprio il KO del 1971 nel Principato a sancire il suo ritiro definitivo dal pugilato. Nel corso della sua carriera, Nino Benvenuti ha collezionato 120 vittorie e una sola sconfitta da dilettante, mentre tra i professionisti ha combattuto 90 incontri, con 82 vittorie, 7 sconfitte e 1 pari. Ma al di là delle statistiche, è il carisma e l’eleganza con cui si è sempre presentato sul ring e nella vita a renderlo indimenticabile. Fu anche protagonista, seppur per breve tempo, della politica: nel 1964 si candidò con il MSI, dichiarando in seguito che le sue simpatie di destra erano legate più all’esperienza personale di esule istriano che a un preciso orientamento ideologico. Amava definirsi “un bambino forte che pensa di avere il mondo sempre in pugno”. Una frase che riassume perfettamente la sua personalità combattiva e al tempo stesso sognatrice. Dopo il ritiro, ha lavorato come commentatore, dirigente sportivo e volto noto della televisione italiana, mantenendo sempre viva la passione per il ring. Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio e di riconoscimento da parte del mondo politico e sportivo italiano per la scomparsa di Nino Benvenuti. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ricordarlo sottolineando il suo straordinario valore umano oltre che sportivo: un campione legato profondamente alle sue radici istriane e testimone della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Ha evidenziato come Benvenuti sia stato protagonista non solo sul ring, ma anche nella difesa della verità storica, un esempio per l’Italia intera. In attesa dei funerali, da domani pomeriggio fino a giovedì sarà allestita la camera ardente nel Salone d’Onore del Coni, per permettere a tutti di rendere omaggio al grande pugile. Dal mondo della boxe sono giunti ricordi toccanti. Francesco Damiani, ex campione del mondo dei pesi massimi, ha espresso dolore per una perdita che lascia un vuoto profondo nella disciplina. Damiani ha ricordato l’ammirazione che nutriva fin da bambino per Benvenuti e ha ripercorso i primi momenti condivisi, come alla Coppa del Mondo a Roma, dove Nino premiava i giovani dilettanti. Patrizio Oliva, oro olimpico a Mosca 1980, lo ha descritto come il proprio faro, colui che gli aveva indicato la via con uno stile inconfondibile. Oliva ha ricordato l’inizio della loro amicizia, nata quando Benvenuti vide combattere per la prima volta il giovanissimo Oliva, riconoscendogli un talento simile al proprio. Il campione napoletano ha sottolineato quanto Benvenuti abbia dato prestigio al pugilato italiano, contribuendo con eleganza e passione a far conoscere questo sport anche a chi non lo seguiva abitualmente. La sua tecnica, paragonata a quella della scherma, lo ha reso unico, al pari di miti internazionali come Muhammad Ali. Anche Roberto Cammarelle, oro olimpico a Pechino 2008, ha ricordato l’influenza positiva esercitata da Benvenuti sulle nuove generazioni di pugili. Ha rievocato in particolare la sua presenza durante le Olimpiadi cinesi, quando commentò la vittoria di Cammarelle per la Rai. Lo ha definito affettuosamente “lo zio del pugilato italiano”, una figura familiare e amata da tutto l’ambiente. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha voluto celebrare Nino Benvenuti come “icona senza tempo” e “campione straordinario”. Ha rimarcato l’eredità lasciata dal campione friulano, fatta di imprese leggendarie, eleganza e umanità, elementi che lo rendono immortale nella memoria collettiva dello sport italiano. Il presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D’Ambrosi, ha parlato di Benvenuti come di un uomo che ha saputo rappresentare l’intera Italia pugilistica con stile e orgoglio, contribuendo a ispirare intere generazioni. Il suo messaggio ha sottolineato il valore culturale oltre che

Giornata Europea dei Parchi e Citizen Science

Castelli Romani, Monte Tuscolo protagonista della Giornata Europea dei Parchi: scienza, natura e partecipazione attiva Una montagna carica di storia, un ecosistema da proteggere, un evento che unisce cittadini e scienza. Sabato 24 maggio, il Monte Tuscolo – nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani – ospiterà una speciale iniziativa in occasione della Giornata Europea dei Parchi, promossa dalla Federazione Europarc per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle aree protette. L’appuntamento, che rientra nel programma nazionale del Network per la Biodiversità in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), prenderà il via alle ore 10 presso l’area archeologica del Tuscolo. In programma, una camminata esplorativa di circa tre ore, guidata da guardiaparco ed esperti ambientali, dedicata all’osservazione e alla raccolta di dati sulla biodiversità. Protagonisti della giornata non saranno soltanto flora e fauna locali, ma anche i cittadini, invitati a partecipare attivamente tramite l’app iNaturalist. Scattando foto e registrando osservazioni durante l’escursione, i partecipanti contribuiranno alla mappatura delle specie presenti, dando così un apporto concreto al progetto di citizen science “Biodiversità in Posa”. Una volta verificate, le segnalazioni entreranno a far parte della banca dati del Network nazionale. L’edizione 2024 della Giornata Europea dei Parchi ruota attorno al motto “Insieme per la Natura”, un richiamo alla collaborazione tra istituzioni, scienziati e comunità locali per affrontare le sfide ambientali più urgenti: dalla perdita di habitat ai cambiamenti climatici, dalla tutela della biodiversità alla promozione di uno sviluppo sostenibile. L’Italia, con oltre 870 aree protette e più di 3 milioni di ettari di territorio tutelato, svolge un ruolo di primo piano nella conservazione ambientale in Europa. A ciò si aggiunge la rete Natura 2000, che include migliaia di siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale, confermando l’impegno del nostro Paese nella salvaguardia del patrimonio naturale. Il Parco dei Castelli Romani, attraverso eventi come questo, rinnova il proprio impegno nella divulgazione scientifica e nella partecipazione pubblica, rafforzando la consapevolezza che la natura non è solo da ammirare, ma anche da conoscere e difendere ogni giorno.