IMMAGINE DI CASTEL GANDOLFO

Ciampino: Un Cuore Pulsante tra Castelli Romani e Capitale

“Ma Ciampino fa parte o no dei Castelli Romani?” Questo è un interrogativo che spesso affiora, generando un po’ di sana confusione. La risposta è un deciso sì: pur mantenendo una sua identità distinta e una vicinanza immediata a Roma, Ciampino è a pieno titolo uno dei comuni che compongono la suggestiva area dei Castelli Romani. La sua posizione strategica, al crocevia tra la periferia sud-est della Capitale e le dolci alture vulcaniche dei Colli Albani, la rende un punto di snodo unico, un luogo dove la dinamicità urbana si sposa con il fascino della tradizione laziale. Un Territorio in Continua Evoluzione Ciampino, un tempo frazione di Marino, ha conquistato la sua autonomia nel 1974, intraprendendo un percorso di crescita che l’ha trasformata in una realtà dinamica e vivace. La sua storia è intessuta di sviluppo infrastrutturale, dovuto principalmente alla presenza dell’aeroporto, ma anche di una forte identità locale che si manifesta nelle sue piazze, nei suoi mercati e nella vita quotidiana dei suoi abitanti. Oggi, Ciampino si presenta come una città moderna, dotata di tutti i servizi essenziali, pur conservando un legame con il passato che affiora in alcune architetture e nelle tradizioni. Enogastronomia: Sapori della Tradizione e Nuove Proposte Come ogni località che si rispetti nel Lazio e in particolare nei Castelli Romani, Ciampino non delude gli amanti della buona tavola. Sebbene non sia famosa per specifici prodotti agricoli di nicchia come altri comuni più “rurali” dei Castelli, la sua offerta enogastronomica è solida e di qualità. Qui è possibile assaporare i piatti tipici della cucina romana e laziale: dalla pasta all’amatriciana e alla carbonara, alle abbacchio scottadito, ai carciofi alla romana. Numerosi ristoranti e trattorie propongono queste prelibatezze, spesso accompagnate dal famoso vino dei Castelli Romani, un nettare che ben si sposa con i sapori decisi della tradizione. Non mancano poi pizzerie e locali più moderni che offrono alternative per tutti i gusti, riflettendo la natura cosmopolita della città. Particolarità e Punti d’Interesse Oltre alla sua vivacità commerciale e residenziale, Ciampino offre alcune particolarità che meritano di essere scoperte. Il cuore della città pulsa attorno a Piazza della Repubblica, dove si affacciano il Municipio e la Chiesa della Beata Vergine del Rosario, punti di riferimento per la comunità. Non lontano, il Parco “Aldo Moro” offre uno spazio verde per il relax e le attività all’aria aperta. Ma la vera “star” di Ciampino, quella che le conferisce una risonanza internazionale, è senza dubbio l’Aeroporto di Roma-Ciampino “G.B. Pastine”. Originariamente un aeroporto militare, è divenuto nel tempo un importante scalo civile, specializzato nel traffico di compagnie aeree low-cost e nel settore dei voli privati e di Stato. La sua importanza è tale che l’aeroporto di Ciampino è spesso la porta d’ingresso per le delegazioni straniere e, soprattutto, viene regolarmente utilizzato dal Presidente della Repubblica Italiana per i suoi spostamenti aerei. Questa funzione così prestigiosa aggiunge un tocco di rilevanza e visibilità a una città che, pur nella sua apparente semplicità, gioca un ruolo non indifferente nel panorama nazionale. In definitiva, Ciampino è molto più di un semplice “passaggio” per l’aeroporto. È una città con una sua storia, le sue peculiarità e un’identità ben definita, capace di coniugare la funzionalità di un centro moderno con il fascino discreto di un comune incastonato nel cuore dei Castelli Romani.

Giornata Europea dei Parchi e Citizen Science

Castelli Romani, Monte Tuscolo protagonista della Giornata Europea dei Parchi: scienza, natura e partecipazione attiva Una montagna carica di storia, un ecosistema da proteggere, un evento che unisce cittadini e scienza. Sabato 24 maggio, il Monte Tuscolo – nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani – ospiterà una speciale iniziativa in occasione della Giornata Europea dei Parchi, promossa dalla Federazione Europarc per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle aree protette. L’appuntamento, che rientra nel programma nazionale del Network per la Biodiversità in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), prenderà il via alle ore 10 presso l’area archeologica del Tuscolo. In programma, una camminata esplorativa di circa tre ore, guidata da guardiaparco ed esperti ambientali, dedicata all’osservazione e alla raccolta di dati sulla biodiversità. Protagonisti della giornata non saranno soltanto flora e fauna locali, ma anche i cittadini, invitati a partecipare attivamente tramite l’app iNaturalist. Scattando foto e registrando osservazioni durante l’escursione, i partecipanti contribuiranno alla mappatura delle specie presenti, dando così un apporto concreto al progetto di citizen science “Biodiversità in Posa”. Una volta verificate, le segnalazioni entreranno a far parte della banca dati del Network nazionale. L’edizione 2024 della Giornata Europea dei Parchi ruota attorno al motto “Insieme per la Natura”, un richiamo alla collaborazione tra istituzioni, scienziati e comunità locali per affrontare le sfide ambientali più urgenti: dalla perdita di habitat ai cambiamenti climatici, dalla tutela della biodiversità alla promozione di uno sviluppo sostenibile. L’Italia, con oltre 870 aree protette e più di 3 milioni di ettari di territorio tutelato, svolge un ruolo di primo piano nella conservazione ambientale in Europa. A ciò si aggiunge la rete Natura 2000, che include migliaia di siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale, confermando l’impegno del nostro Paese nella salvaguardia del patrimonio naturale. Il Parco dei Castelli Romani, attraverso eventi come questo, rinnova il proprio impegno nella divulgazione scientifica e nella partecipazione pubblica, rafforzando la consapevolezza che la natura non è solo da ammirare, ma anche da conoscere e difendere ogni giorno.

Nemi: Un Secolo di Delizia Rossa

Il pittoresco borgo di Nemi, incastonato tra le braccia verdi dei Castelli Romani, si prepara a celebrare un’icona del suo territorio: la fragola. L’appuntamento più atteso, la Sagra delle Fragole di Nemi, nel 2025 non sarà un evento come gli altri; taglierà un traguardo storico, festeggiando il suo centesimo compleanno. Un secolo di celebrazione per un frutto che, con la sua tonalità scarlatta e il suo sapore inconfondibile, ha conquistato i palati di tutta Italia. Ma cosa rende questa edizione così speciale? E come si prepara la perla dei Castelli a onorare il suo prodotto più celebre? Dalle Mensae Imperiali ai Cestini delle “Fragolare”: L’Evoluzione di un Mito La storia d’amore tra Nemi e le sue fragole affonda le radici in un passato lontano, un’epoca in cui gli antichi Romani ne gustavano la dolcezza durante le festività dedicate ad Adone. Questa venerazione pagana trovò continuità nei secoli cristiani, dando vita a celebrazioni popolari come il “Trionfo delle Fragole”, un tempo rituale fisso nelle piazze romane, in particolare a Campo de’ Fiori il 13 giugno. Ma erano le fragole di Nemi, senza ombra di dubbio, a primeggiare. La loro fama era tale da essere annoverate già nel 1877 tra le eccellenze agricole nazionali. Fu così che, nel 1922, la comunità locale diede il via a una manifestazione destinata a diventare leggenda: la Sagra delle Fragole. Protagonista indiscussa, allora come oggi, è la “fragolara”: l’immagine iconica della donna che, con cesti e panieri colmi di fragole, le offriva generosamente ai passanti, simbolo di una tradizione che si perpetua. Un Giugno all’Insegna del Gusto e della Consapevolezza: Le Date Chiave del 2025 Segnate sul calendario: la Sagra delle Fragole di Nemi 2025 prenderà il via domenica 1 giugno, prolungandosi fino a lunedì 2 giugno, in coincidenza con la Festa della Repubblica. Un lungo weekend per immergersi in un’atmosfera festosa, tra degustazioni, esibizioni folkloristiche e iniziative culturali. L’edizione di quest’anno, in particolare, assume un significato profondo. Il tema centrale sarà “Difendiamo il nostro Pianeta”. Non solo celebrazione del gusto, quindi, ma anche un momento di riflessione e sensibilizzazione. Il programma includerà interventi dedicati alla sostenibilità ambientale, alla biodiversità e alla salvaguardia dell’ambiente, trasformando la sagra in una piattaforma per la consapevolezza ecologica. Un Calendario Ricco di Eventi: Tra Tradizione e Futuro Il Comune di Nemi, in sinergia con le realtà associative del territorio, ha confezionato un cartellone che mescola con maestria eredità storica, spettacolo e innovazione. Domenica 1 giugno sarà una giornata vibrante: Lunedì 2 giugno l’atmosfera continuerà a essere effervescente: Come Raggiungere Nemi: Un Itinerario Semplice per un Weekend Indimenticabile Arrivare a Nemi per partecipare alla Sagra è un’esperienza agevole, sia per chi predilige la libertà dell’automobile sia per chi opta per la comodità dei mezzi pubblici. Oltre la Fragola: Le Meraviglie Nascoste del Borgo Laziale Nemi non è solo la patria delle fragole; è un autentico gioiello dei Castelli Romani, annoverato tra i dieci borghi più affascinanti da visitare nei dintorni di Roma. Oltre alle prelibatezze culinarie, il paese offre un patrimonio storico e culturale di grande valore. Cosa non perdere in questo scrigno di bellezza? Pronti a immergervi in un weekend di sapori, storia e sostenibilità a Nemi?

Uno Specchio di Storia Mito e Natura nel Cuore dei Castelli Romani

Immerso nel cuore verde dei Castelli Romani, a breve distanza dalla frenesia di Roma, il Lago di Nemi si presenta come un gioiello di rara bellezza, uno specchio d’acqua vulcanica che riflette secoli di storia, antichi miti e una natura rigogliosa. Conosciuto anche come “Specchio di Diana” per il suo legame con l’antico culto della dea della caccia, questo bacino lacustre, più piccolo e raccolto rispetto al vicino Lago Albano, offre un’esperienza unica, un viaggio affascinante tra archeologia, tradizioni e paesaggi mozzafiato. Origini Vulcaniche e Caratteristiche Naturalistiche Il Lago di Nemi occupa il fondo di due antichi crateri vulcanici laterali del complesso dei Colli Albani, fusisi in seguito al franamento delle sponde. Situato a circa 316 metri sul livello del mare, raggiunge una profondità massima di circa 25 metri. A differenza di altri laghi, non ha immissari naturali visibili, essendo alimentato principalmente da falde acquifere e sorgenti sotterranee. Un emissario artificiale, opera di ingegneria idraulica risalente all’antichità, contribuisce a regolarne il livello. Le sue acque, generalmente balneabili (ad eccezione di specifiche zone monitorate), sono circondate da pendici boscose che creano un’atmosfera intima e suggestiva. La flora è caratterizzata da boschi di latifoglie, con presenze significative di castagni, che hanno in parte sostituito le antiche faggete. Lungo le rive prospera una vegetazione ripariale igrofila con salici e pioppi. La fauna ittica originaria comprende specie come il luccio, la tinca e l’anguilla, a cui si sono aggiunte nel tempo specie introdotte. Le rive e i canneti offrono rifugio a diverse specie di uccelli acquatici, stanziali e svernanti, come folaghe, svassi maggiori, germani reali, cormorani, gallinelle d’acqua e usignoli di fiume. Tra gli anfibi si annoverano rospi e rane verdi, mentre i rettili sono rappresentati principalmente dalla natrice dal collare. Un Tuffo nella Storia: Il Santuario di Diana e le Navi Imperiali La fama del Lago di Nemi è indissolubilmente legata al grandioso Santuario di Diana Nemorense, uno dei più importanti centri religiosi dell’Italia antica. Frequentato già a partire dalla media Età del Bronzo, il santuario conobbe il suo massimo splendore in epoca romana. Dedicato a Diana, dea della caccia, dei boschi, delle fasi lunari e protettrice delle donne e degli schiavi fuggiaschi, il complesso sorgeva sulle rive del lago, in un’area considerata sacra, il Nemus Dianae (il bosco di Diana), da cui deriva il nome stesso di Nemi. Le rovine del santuario, sebbene in parte ancora nascoste e spogliate nel corso dei secoli, lasciano intuire la monumentalità originaria, con terrazze digradanti verso il lago, portici, nicchie e ambienti dedicati ai sacerdoti e ai fedeli. Il culto di Diana a Nemi era caratterizzato da rituali particolari e talvolta cruenti, tra cui la figura del Rex Nemorensis, un sacerdote-re che otteneva la carica uccidendo il suo predecessore in duello, dopo aver spezzato un ramo dall’albero sacro del bosco. Ma il Lago di Nemi custodisce un altro tesoro archeologico di inestimabile valore: le leggendarie navi imperiali romane. Attribuite all’imperatore Caligola (37-41 d.C.), queste due sontuose imbarcazioni, vere e proprie ville galleggianti, furono affondate sul fondo del lago in circostanze ancora avvolte nel mistero. Dopo secoli di tentativi di recupero, le navi furono finalmente riportate alla luce in un’impresa archeologica senza precedenti, condotta tra il 1928 e il 1932, che comportò il parziale prosciugamento del lago. Le navi, di dimensioni ragguardevoli e riccamente decorate con marmi, mosaici e bronzi, rappresentarono una scoperta fondamentale per la conoscenza della tecnica navale romana. Purtroppo, la loro storia ebbe un tragico epilogo: nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, un incendio doloso le distrusse quasi completamente. Oggi, il Museo delle Navi Romane, appositamente costruito sulle rive del lago, ne conserva i pochi resti originali scampati all’incendio, insieme a straordinari modelli in scala, reperti recuperati e documentazione storica, offrendo ai visitatori un toccante spaccato di questa incredibile vicenda. Il Borgo di Nemi e le Delizie del Territorio Sulla sommità di uno sperone roccioso che si affaccia a strapiombo sul lago, sorge l’incantevole borgo medievale di Nemi, insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano. Caratterizzato da vicoli stretti, piazzette panoramiche, fontane e botteghe artigiane, il centro storico ruota attorno all’imponente Palazzo Ruspoli. Tra i luoghi di interesse spicca il Santuario del Santissimo Crocifisso, edificato nel XVII secolo, che custodisce un crocifisso ligneo ritenuto miracoloso e offre una vista spettacolare sul lago. Nemi è celebre in tutto il mondo per la coltivazione delle sue squisite fragoline di bosco, un prodotto agroalimentare tradizionale (PAT) che affonda le sue radici nel mito e nella storia locale. Secondo la leggenda, le fragole sarebbero nate dalle lacrime di Venere versate per la morte del bell’Adone, trasformate in cuori rossi da Giove. Ogni anno, solitamente la prima domenica di giugno, si tiene la Sagra delle Fragole, una festa colorata e vivace che celebra questo delizioso frutto con sfilate in costume, musica e, naturalmente, degustazioni di fragole fresche, torte, marmellate, liquori e persino birra artigianale aromatizzata. Vivere il Lago: Attività e Itinerari Oltre alla visita del borgo e dei siti archeologici, il Lago di Nemi offre diverse opportunità per gli amanti della natura e del relax. È possibile passeggiare lungo i sentieri che costeggiano il lago, godendo di scorci panoramici unici, come quello offerto dalla Terrazza degli Innamorati. Nonostante non disponga di spiagge attrezzate come il vicino Lago Albano, è presente una piccola spiaggetta dove è possibile rilassarsi. Nei dintorni, meritano una visita anche altri caratteristici borghi dei Castelli Romani, come Genzano di Roma, famosa per la sua Infiorata e il pane casareccio IGP, Ariccia con il suo ponte monumentale e Palazzo Chigi, e Castel Gandolfo con la residenza estiva papale. Il Lago di Nemi, con il suo connubio unico di storia millenaria, leggende affascinanti, paesaggi incantevoli e sapori autentici, rappresenta una meta imperdibile per chi desidera scoprire un angolo suggestivo e ricco di cultura del Lazio, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, invitando alla contemplazione e alla scoperta.

Memoria Paesaggi e Sapori a due passi dalla Capitale

Il 25 aprile è una data che parla al cuore dell’Italia: è il giorno della Liberazione, in cui si celebra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la rinascita democratica del nostro Paese. Ma è anche l’occasione perfetta per regalarsi una pausa dalla routine, magari approfittando del ponte per scoprire o riscoprire i Castelli Romani, un territorio che unisce memoria, bellezza, cultura e gastronomia in un equilibrio perfetto. La memoria della Resistenza tra i colli vulcanici Anche i Castelli Romani furono toccati dalla guerra e dalla Resistenza. In particolare, durante l’occupazione nazista e nei giorni che precedettero lo sbarco di Anzio e la liberazione di Roma, diversi episodi coinvolsero questi territori. I boschi tra Rocca di Papa e Monte Cavo furono rifugio per partigiani e sfollati, mentre Frascati e Marino subirono pesanti bombardamenti a causa della presenza del Comando tedesco. A Velletri si combatterono duramente le battaglie tra alleati e tedeschi nella primavera del 1944, e ogni anno il 25 aprile la città commemora quei giorni con cerimonie pubbliche, letture e manifestazioni. I monumenti ai caduti, presenti in quasi tutti i comuni dei Castelli, diventano luoghi di raccoglimento e gratitudine per chi ha lottato per la libertà. Un ponte fuori dal caos, tra natura e borghi storici A pochi chilometri da Roma, i Castelli Romani rappresentano una meta ideale per chi cerca tranquillità, bellezza e autenticità. Approfittare del 25 aprile per visitare questi luoghi significa concedersi un momento di pace, tra laghi, colline verdi e piccoli centri dove il tempo sembra essersi fermato. Albano Laziale, con il suo centro storico ricco di testimonianze romane e medievali, offre una passeggiata tra storia e panorami. Castel Gandolfo, affacciato sul Lago Albano, è perfetto per un’escursione romantica o una gita in famiglia. Ariccia, celebre per la porchetta e il ponte monumentale, unisce cultura e sapori, mentre Nemi incanta con il suo borgo fiorito e le fragoline di bosco. Chi ama il trekking o la bici può avventurarsi nei sentieri del Parco Regionale dei Castelli Romani, tra Rocca di Papa, Monte Cavo e Monte Artemisio, dove natura e spiritualità si fondono in un’atmosfera unica. La festa della libertà… anche a tavola Una delle ragioni per cui i Castelli Romani sono tanto amati è senza dubbio la cucina. Il 25 aprile diventa così un’occasione per riscoprire sapori veri, legati alla terra e alla tradizione. Le fraschette di Ariccia e Marino accolgono i visitatori con tavole imbandite di salumi, porchetta, formaggi locali, coppiette e pane casareccio. Il tutto accompagnato dai vini DOC delle cantine locali, dal Frascati al Marino, dal Colli Lanuvini al Velletri rosso. Molti ristoranti della zona propongono per l’occasione menu tipici o degustazioni a tema, dove la stagionalità dei prodotti e la qualità del territorio sono protagoniste. Per chi preferisce un pranzo all’aperto, i boschi e le aree verdi attrezzate intorno ai laghi di Albano e Nemi offrono lo scenario perfetto per un pic-nic in compagnia. Eventi, mercatini e iniziative culturali Oltre alle cerimonie ufficiali e alle celebrazioni civili, il 25 aprile ai Castelli Romani è anche un giorno di festa popolare. Molti comuni organizzano eventi culturali, concerti, mostre fotografiche sulla Resistenza, letture pubbliche e momenti di riflessione aperti a tutti. Accanto a questi, non mancano i mercatini artigianali, le fiere del gusto e le animazioni per bambini, che rendono la giornata piacevole e adatta a tutte le età. Tra le iniziative più caratteristiche, spesso si trovano anche visite guidate ai rifugi antiaerei e ai luoghi della memoria, come quelli presenti a Frascati e a Grottaferrata, dove la storia si racconta tra pietra e silenzio. Un 25 aprile tra memoria e bellezza Trascorrere il 25 aprile ai Castelli Romani significa vivere una giornata che unisce il ricordo del passato con la gioia del presente. È un modo diverso per commemorare, lontano dalle retoriche, in un ambiente che invita alla riflessione ma anche alla convivialità. Qui, dove il verde abbraccia i borghi e la storia si intreccia con la vita quotidiana, ogni passeggiata diventa un tributo alla libertà conquistata. Perché anche gustare un buon bicchiere di vino guardando il tramonto sui laghi può essere un piccolo atto di gratitudine verso chi ci ha donato la possibilità di farlo.

Un Tesoro di Sapori Natura e Storia a Due Passi da Roma

La Pasqua è appena trascorsa, ma la voglia di festeggiare e godersi le prime tiepide giornate di primavera è ancora viva. E quale destinazione migliore dei Castelli Romani per prolungare la magia? Questa costellazione di borghi pittoreschi incastonati tra le colline vulcaniche offre un ventaglio di esperienze uniche, capaci di accontentare tutti i gusti, dalle scampagnate bucoliche alle immersioni nella storia e nell’enogastronomia locale. Dimenticate il caos della città: la Pasquetta ai Castelli è un invito a rallentare, a respirare aria pura e a scoprire un territorio ricco di fascino. Picnic con Vista Lago o Degustazione in Fraschetta? L’Abbraccio della Natura e dei Sapori La tradizione della gita fuori porta a Pasquetta trova nei Castelli Romani la sua cornice ideale. I laghi di Albano e di Nemi si trasformano in mete privilegiate per picnic all’aria aperta, con la possibilità di noleggiare un pedalò, fare una passeggiata lungo le rive o semplicemente stendere una coperta e godersi il panorama mozzafiato. Le fraschette dei borghi, in particolare ad Ariccia, diventano il cuore pulsante della convivialità, offrendo taglieri di salumi e formaggi locali, porchetta fragrante e litri di vino dei Castelli, in un’atmosfera allegra e informale. Per chi cerca un’esperienza più strutturata, numerosi agriturismi e ristoranti con vista propongono menù speciali per la Pasquetta, celebrando i sapori autentici del territorio. Un Tuffo nel Passato: Tra Ville Pontificie e Borghi Medievali La Pasquetta ai Castelli Romani è anche un’occasione per immergersi nella storia e nell’arte. Castel Gandolfo, con la sua imponente Villa Pontificia e i suoi giardini rigogliosi, offre uno sguardo privilegiato sulla storia del papato. Frascati, con le sue eleganti ville tuscolane come Villa Aldobrandini e Villa Torlonia, incanta con la sua architettura e i suoi panorami. Passeggiare per i centri storici di borghi come Nemi, con il suo affascinante Museo delle Navi Romane, o Grottaferrata, con la sua millenaria Abbazia di San Nilo, è come fare un viaggio indietro nel tempo, tra vicoli suggestivi, chiese antiche e vestigia di un passato glorioso. Passeggiate Panoramiche e Sentieri Naturalistici: La Bellezza da Esplorare a Piedi Per gli amanti del trekking e delle attività all’aria aperta, i Castelli Romani offrono una miriade di sentieri e percorsi naturalistici. Il Parco Regionale dei Castelli Romani è un vero e proprio scrigno di biodiversità, con boschi rigogliosi, antichi crateri vulcanici e punti panoramici che spaziano fino al mare. Dal sentiero del Monte Artemisio al percorso che circonda il Lago di Nemi, le opportunità per una rigenerante passeggiata nella natura non mancano. Anche una semplice passeggiata tra le vie dei borghi, magari alla scoperta di angoli nascosti e botteghe artigiane, può rivelarsi un’esperienza piacevole e ricca di sorprese. Eventi e Tradizioni Locali: La Pasquetta che Anima i Borghi Spesso, la Pasquetta ai Castelli Romani è animata da eventi, sagre e manifestazioni folkloristiche che celebrano la primavera e i prodotti del territorio. Potrebbe capitare di assistere a processioni religiose, mercatini dell’artigianato locale o degustazioni di prodotti tipici. Ogni borgo ha le sue tradizioni e i suoi eventi, quindi vale la pena informarsi in anticipo per non perdere occasioni uniche. Un Assaggio di Autenticità: I Prodotti Tipici da Non Perdere La Pasquetta ai Castelli Romani è anche un’esperienza culinaria. Oltre alla celebre porchetta di Ariccia e al vino Frascati DOC, il territorio offre una varietà di prodotti tipici da gustare e acquistare: l’olio extravergine d’oliva, le fragoline di Nemi, il pane casareccio, i formaggi locali e i dolci tradizionali. Visitare un’azienda agricola, un frantoio o una cantina può essere un modo autentico per scoprire i sapori genuini di questa terra. In conclusione, la Pasquetta ai Castelli Romani si rivela una scelta ideale per chi desidera allontanarsi dal caos cittadino senza rinunciare alla bellezza, alla storia e al buon cibo. Che siate alla ricerca di una scampagnata rilassante, di un’immersione culturale o di un’esperienza enogastronomica autentica, i borghi incantevoli che punteggiano queste colline sapranno regalarvi una giornata indimenticabile, all’insegna della scoperta e del piacere.

Eccellenze Agroalimentari delle Aree Protette del Lazio

Il marchio “Natura in Campo” rappresenta un’importante certificazione regionale che identifica e promuove i prodotti agroalimentari coltivati all’interno delle aree protette del Lazio. Questa iniziativa mira a valorizzare le produzioni locali, incentivando pratiche sostenibili e preservando le tradizioni agricole delle aree naturali protette. Un Sigillo di Qualità e Sostenibilità Il marchio riunisce agricoltori e produttori che operano nei parchi regionali e nella Rete Natura 2000, adottando metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente e della biodiversità locale. Questi prodotti si distinguono per la loro genuinità e qualità, rispondendo alla crescente richiesta di alimenti biologici e sostenibili. Evoluzione del Disciplinare Nel 2021, la Giunta regionale del Lazio ha aggiornato il disciplinare di certificazione, ampliando la gamma di prodotti che possono ottenere il marchio e includendo tra i beneficiari anche le cooperative sociali impegnate nell’agricoltura solidale. Inoltre, sono stati introdotti controlli più rigorosi da parte di enti certificatori, in vista di una possibile registrazione del marchio a livello europeo. Le aziende aderenti al progetto regionale “Ossigeno” possono inoltre beneficiare di una premialità nell’assegnazione del punteggio. Chi Può Ottenere il Marchio? L’uso del marchio “Natura in Campo” è concesso gratuitamente ai produttori che ne fanno richiesta e operano all’interno delle aree naturali protette o nei Comuni che ne fanno parte. Anche coloro che si trovano al di fuori di questi territori possono ottenerlo, a condizione che utilizzino esclusivamente materie prime provenienti da aree protette. Il Ruolo della Regione Lazio La gestione amministrativa per l’assegnazione del marchio è affidata alla Direzione Ambiente, Cambiamenti Climatici, Transizione Energetica e Sostenibilità della Regione Lazio, che supervisiona il processo e garantisce il rispetto dei criteri di certificazione. Grazie a “Natura in Campo”, i consumatori possono acquistare prodotti certificati e sicuri, mentre i produttori locali hanno un’opportunità concreta per valorizzare il proprio lavoro, contribuendo al contempo alla tutela dell’ambiente e alla conservazione delle tradizioni agroalimentari del Lazio.

Un’Esperienza Immersiva nella Natura

Con l’arrivo della primavera, le aree protette del Lazio si trasformano in luoghi ideali per vivere la natura a 360 gradi. Il programma #viviparchidelazio propone un ricco calendario di eventi e attività gratuite, pensate per far riscoprire la biodiversità, i paesaggi incantevoli, la storia, i borghi caratteristici e le eccellenze enogastronomiche della regione. L’iniziativa è aperta a tutti: famiglie, bambini, ragazzi e appassionati di natura, offrendo numerose occasioni per trascorrere giornate all’aria aperta, favorendo un turismo sostenibile e di prossimità. Dai sentieri immersi nel verde alle riserve naturali, ogni angolo dei parchi laziali diventa una meta perfetta per chi desidera staccare dalla routine e riscoprire il valore del territorio. Attività per Tutti i Gusti Il programma include una vasta gamma di esperienze, adatte sia agli amanti dell’avventura sia a chi predilige attività più rilassanti. Trekking, escursioni, passeggiate guidate e birdwatching sono perfetti per chi vuole esplorare la fauna e la flora del Lazio, mentre laboratori didattici, mostre tematiche e convegni sulla biodiversità permettono di approfondire la conoscenza dell’ambiente e delle sue peculiarità. Non mancano le occasioni per scoprire il patrimonio culturale della regione, con visite guidate ai borghi storici, itinerari archeologici e percorsi tra arte e tradizioni locali. Inoltre, per i buongustai, sarà possibile degustare i prodotti tipici certificati con il marchio “Natura in Campo – i prodotti dei parchi”, sinonimo di qualità e rispetto per il territorio. Un Turismo Più Sostenibile e Accessibile L’obiettivo di #viviparchidelazio è quello di avvicinare sempre più persone alla natura e alla sua tutela, incentivando un modello di turismo sostenibile, inclusivo e responsabile. Le iniziative sono distribuite su tutto il territorio regionale e coinvolgono sia i cittadini sia gli operatori locali, offrendo opportunità di sviluppo per le comunità e promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale. Per chi desidera partecipare, il calendario completo degli eventi è disponibile sulla sezione news e appuntamenti del portale Parchilazio, costantemente aggiornato per permettere di scegliere le attività in base alla data o all’area naturale di interesse. Chi è interessato agli eventi nel Parco dei Castelli Romani può restare aggiornato seguendo il nostro sito e i canali social ufficiali. Non perdere l’occasione di vivere la primavera nei Parchi del Lazio: un’esperienza unica per riscoprire la bellezza della nostra regione e immergersi nel suo straordinario patrimonio naturale e culturale! FONTE https://www.parchilazio.it/schede-33458-aria_di_primavera_nei_parchi_del_lazio

Il nuovo spazio di gusto e sostenibilità ai Castelli Romani

Nella cornice suggestiva di Ariccia, tra alberi secolari e paesaggi che profumano di storia, nasce un nuovo polo dedicato al buon cibo e alla convivialità: Fustock Parco Romano. Questo progetto innovativo, sviluppato da un gruppo di appassionati del territorio, si propone di unire la ristorazione di qualità alla valorizzazione dei prodotti locali, offrendo un’esperienza unica tra gastronomia, birra artigianale e cultura del cibo sostenibile. Un’idea che nasce dalla terra: dalla filiera corta alla tavola Fustock si distingue per la sua stretta connessione con i Mercati Contadini di Roma e dei Castelli Romani, un’iniziativa nata per dare voce ai piccoli produttori locali e promuovere un’alimentazione più consapevole. Grazie a questa collaborazione, il menu del locale si basa esclusivamente su materie prime a km zero, con prodotti che arrivano direttamente dalle bancarelle del mercato e trovano posto nei piatti del ristorante. Dalla pizza preparata con farine macinate a pietra alla carne proveniente da allevamenti etici, fino alle specialità vegetariane e vegane, ogni portata racconta il territorio attraverso sapori autentici e genuini. Ad affiancare il cibo, una selezione di birre artigianali prodotte direttamente in loco, grazie a un microbirrificio che realizza etichette uniche, perfette per accompagnare le proposte della cucina. Una nuova casa per Fustock: dal centro città alla natura Il nome Fustock potrebbe evocare richiami musicali, ma la sua origine è più profonda: deriva dalla fusione di “fus” (fusto) e “stock” (magazzino), un riferimento all’energia produttiva e creativa che anima questo progetto. Il locale, che un tempo era un pub nel cuore di Albano Laziale, ha trovato una nuova dimensione all’interno del Parco Romano Biodistretto, trasformandosi in uno spazio immerso nella natura, lontano dal caos cittadino e ideale per chi cerca un’esperienza diversa dal solito. La novità del Coffee Bar & Bakery: una colazione sostenibile A partire dal 15 marzo 2025, Fustock si arricchirà con un’ulteriore proposta: un Coffee Bar & Bakery, un angolo dedicato alla colazione e alla pasticceria artigianale. Qui si potranno gustare caffè biologici, dolci preparati con farine di grani antichi, opzioni senza glutine e prodotti freschi di stagione, in perfetta sintonia con la filosofia del progetto. Oltre alla ristorazione, Fustock Parco Romano si candida a diventare un luogo di incontro e condivisione, ospitando eventi, degustazioni e laboratori dedicati al cibo e alla sostenibilità. Un’iniziativa che vuole promuovere uno stile di vita più attento e rispettoso dell’ambiente, con un messaggio chiaro: mangiare bene significa anche prendersi cura della terra.

La Transumanza Laziale

Il Parco dei Castelli Romani ha presentato la nuova edizione della “Guida al Cammino della Transumanza Laziale”, un progetto nato da varie iniziative del Servizio Civile Universale. Grazie al contributo dei volontari e degli Operatori Locali di Progetto (OLP), supportati dai Parchi e Enti locali, il Cammino della Transumanza Laziale è diventato una realtà tangibile nel panorama turistico eco-sostenibile della regione. Questo percorso affonda le sue radici in antiche rotte migratorie utilizzate per lo spostamento del bestiame stagionale, garantendo pascoli verdi tutto l’anno. Dal 2019, riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO, il Cammino si estende attraverso quattro aree naturali protette del Lazio: il Parco dei Castelli Romani, il Parco dell’Appia Antica, il Parco dei Monti Simbruini e il Parco dei Monti Lucretili. La guida, frutto di approfonditi studi geografici, storici, etnografici, antropologici e sociologici in collaborazione con la Società Geografica Italiana, offre un’introduzione alla transumanza, consigli pratici per un cammino sicuro, schede dettagliate delle tappe con cartografia e informazioni tecniche, punti di interesse lungo il percorso, nonché indicazioni utili sui luoghi di accoglienza. Include inoltre interviste, un glossario della transumanza e una bibliografia esaustiva. Le guide sono disponibili presso la sede del Parco dei Castelli Romani a Rocca di Papa (RM), presso Villa Barattolo, mentre la Carta escursionistica del CTL può essere acquistata insieme alla guida per un totale di € 33,00. Il Cammino della Transumanza Laziale si articola su due principali percorsi: l’anello blu, che copre circa 254 Km con 13 tappe tra Roma e i Monti Simbruini, e la variante arancione, un percorso più breve di circa 63,5 Km che attraversa i Castelli Romani e i Monti Lucretili. Attualmente, sono segnalati circa 110 Km di tracciato con la segnaletica del CAI bianca e rossa. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, è possibile consultare il sito ufficiale dedicato al Cammino della Transumanza Laziale.