Tradizione e Gusto Autentico

Nel cuore dei Castelli Romani, circondato da una ricca storia e una cultura culinaria unica, si trova il celebre Pane di Genzano Laziale. Questo pane, famoso per la sua crosta croccante e il suo interno soffice e profumato, rappresenta non solo un simbolo gastronomico ma anche un patrimonio storico della regione. Storia e Tradizione La storia del Pane di Genzano affonda le radici nei secoli passati, quando la comunità locale iniziò a coltivare grano e a produrre il proprio pane artigianale. La particolarità di questo pane risiede nell’utilizzo di ingredienti semplici ma di alta qualità: farina di grano duro, lievito naturale, acqua e sale. La tecnica tradizionale prevede una lunga lievitazione e una cottura in forno a legna, che conferisce al pane quel caratteristico sapore e consistenza unici. Caratteristiche Distintive Ciò che rende il Pane di Genzano così amato è la sua crosta dorata e croccante, che si rompe piacevolmente sotto i denti rivelando un interno morbido e alveolato. Questa combinazione di croccantezza e morbidezza lo rende perfetto da gustare da solo o accompagnato con antipasti, salumi e formaggi tipici della zona. Importanza Culturale Oltre al suo valore gastronomico, il Pane di Genzano è un pilastro della cultura locale. È spesso presente nelle feste e nelle celebrazioni tradizionali, come la Sagra del Pane di Genzano, dove le famiglie si riuniscono per gustare questo pane insieme ad altre specialità locali. Come Gustarlo Per assaporare appieno il Pane di Genzano, si consiglia di acquistarlo fresco dalle panetterie locali, dove viene preparato giornalmente secondo le ricette tramandate di generazione in generazione. È ideale per accompagnare piatti della cucina locale, come la porchetta dei Castelli Romani, oppure semplicemente con un filo d’olio extravergine d’oliva. Conclusioni Il Pane di Genzano Laziale rappresenta un esempio perfetto di come la tradizione culinaria possa unire gusto, storia e identità locale. Ogni morso è un viaggio nel tempo, che permette di assaporare secoli di maestria artigianale e amore per la buona cucina.
Storia Bellezze Naturali e Tradizioni Culinarie

Monte Porzio Catone, situato nel cuore dei Colli Albani, è un affascinante comune che affonda le sue radici nella storia antica e che offre ai visitatori un mix perfetto di natura, arte e tradizione. La sua vicinanza a Roma lo rende una meta ideale per chi desidera scoprire uno degli angoli più suggestivi della campagna laziale. Le Origini del Nome Il nome “Monte Porzio” ha origini incerte, ma si ritiene che derivi dal latino “Mons Porcarius”, che potrebbe fare riferimento alla presenza di cinghiali nella zona durante l’epoca romana. “Catone”, invece, è un omaggio a Catone Uticense, figura illustre dell’antica Roma, che secondo la tradizione avrebbe posseduto terre nei pressi di questa località. La combinazione dei due nomi riflette una storia ricca di influenze romane e medievali, testimoniata dalle tracce lasciate sul territorio. Storia e Tradizioni Monte Porzio Catone si sviluppò come centro rurale e residenziale durante l’epoca romana, quando divenne un luogo prediletto per le ville patrizie che sfruttavano le bellezze naturali della zona. Durante il Medioevo, il comune fu teatro di eventi storici significativi e vide la costruzione di castelli e fortificazioni, che arricchirono il paesaggio locale. Nel Rinascimento, la zona conobbe una nuova fioritura grazie alla presenza di residenze nobiliari, tra cui Villa Tuscolana, una delle più celebri ville papali, che continuano a testimoniare la ricchezza culturale e storica del luogo. Bellezze da Scoprire Monte Porzio Catone è un vero e proprio scrigno di tesori naturalistici e architettonici. La sua posizione privilegiata tra i monti Albani offre panorami mozzafiato e la possibilità di esplorare luoghi di grande valore storico e culturale. 1. Villa TuscolanaUno dei punti di maggior interesse di Monte Porzio Catone è Villa Tuscolana, una residenza storica che fu, in passato, residenza estiva di papi e nobili. La villa è immersa in un parco secolare e i suoi giardini terrazzati offrono una vista spettacolare su Roma e sui Castelli Romani. La Villa ospita anche eventi culturali e matrimoni, ed è una meta imperdibile per gli amanti della storia e della natura. 2. L’Osservatorio Astronomico di Monte PorzioA pochi passi dal centro del paese, l’Osservatorio Astronomico è uno dei principali centri di ricerca astronomica in Italia. Fondato nel 1939, l’osservatorio è un punto di riferimento per gli appassionati di astronomia, offrendo eventi pubblici, osservazioni guidate e attività educative per tutte le età. 3. La Chiesa di San Gregorio MagnoQuesta chiesa romanica, che risale al XII secolo, è un altro simbolo storico di Monte Porzio Catone. Caratterizzata da una facciata semplice ma elegante, la chiesa ospita affreschi medievali e un campanile che offre una vista panoramica sui colli circostanti. La sua bellezza austera e il suo silenzio mistico la rendono un luogo di pace e riflessione. 4. Il Museo GeopaleontologicoQuesto museo offre un viaggio nel passato geologico dei Colli Albani, esponendo una ricca collezione di fossili e reperti che testimoniano la vita animale e vegetale dell’area. Tra i reperti più affascinanti ci sono i fossili di dinosauri che un tempo abitavano questi luoghi, rendendo il museo una tappa imperdibile per gli appassionati di storia naturale. Tradizioni Culinarie Monte Porzio Catone non è solo un luogo ricco di storia, ma è anche famoso per le sue prelibatezze culinarie che incarnano la tradizione gastronomica dei Castelli Romani. – Vino dei Castelli RomaniI Colli Albani sono rinomati per la produzione di vino, in particolare il Frascati, un bianco fresco e fruttato che accompagna perfettamente i piatti tipici della zona. Le cantine locali offrono visite e degustazioni, permettendo di scoprire la passione dei produttori per la viticoltura. – Porchetta dei Castelli RomaniLa porchetta, un maiale arrosto condito con erbe aromatiche, è una delle specialità più amate di Monte Porzio Catone. La carne morbida e saporita è spesso servita in panino, accompagnata da un bicchiere di vino locale, creando una combinazione irresistibile. – Pane CasareccioIl pane di Monte Porzio Catone è famoso per la sua croccantezza e per la semplicità degli ingredienti, che ne esaltano il sapore autentico. Il pane casereccio viene spesso preparato in forni a legna, seguendo antiche ricette tradizionali che si tramandano di generazione in generazione. Monte Porzio Catone è una meta ideale per chi desidera immergersi nella storia, nella cultura e nella gastronomia dei Castelli Romani. Che si tratti di passeggiare tra le sue vie storiche, visitare le sue bellezze naturali o gustare i suoi piatti tipici, questo comune incarna la tradizione e l’autenticità del Lazio, offrendo a ogni visitatore un’esperienza unica e indimenticabile.
Velletri celebra la bellezza delle camelie

Nel cuore dei Castelli Romani, la città di Velletri si prepara ad accogliere la 29ª edizione della Manifestazione delle Camelie, un evento atteso che dal 22 al 23 marzo 2025 trasformerà il centro storico in un meraviglioso giardino a cielo aperto. Questa manifestazione non è solo una celebrazione della camelia, fiore divenuto simbolo della città, ma un viaggio tra storia, cultura e sapori locali, con un programma ricco di iniziative per coinvolgere grandi e piccoli. Un itinerario fiorito tra colori e profumi Durante il fine settimana, le strade del centro storico di Velletri saranno adornate con più di 400 varietà di camelie, creando un’atmosfera suggestiva e raffinata. I Giardini di Piazza Martiri di Pratolungo e Parco Muratori saranno tra i principali punti d’interesse, offrendo ai visitatori l’opportunità di scoprire queste splendide piante attraverso visite guidate ai giardini privati e alle serre specializzate. Per gli appassionati di botanica, la manifestazione proporrà anche un convegno dedicato alla camelia, con esperti che illustreranno l’importanza di questa coltivazione per il territorio e il suo valore ornamentale e storico. Spettacoli, arte e cultura: un programma per tutti La Manifestazione delle Camelie non è solo un evento botanico, ma anche un’occasione per immergersi nell’arte e nella cultura locale. Piazza Cairoli sarà il fulcro delle attività artistiche, con installazioni floreali, spettacoli di danza e performance musicali che renderanno ancora più coinvolgente l’esperienza. Non mancheranno momenti di intrattenimento con artisti di strada e rappresentazioni teatrali. Uno degli appuntamenti più attesi del weekend è la rappresentazione teatrale de La Dama delle Camelie, che andrà in scena presso il Teatro Artemisio-Gian Maria Volonté, un omaggio all’opera di Alexandre Dumas figlio, che prende ispirazione proprio dal fascino di questo fiore. Il gusto della tradizione: sapori e prodotti locali Oltre alla bellezza dei fiori, la manifestazione offre anche un percorso enogastronomico che permette ai visitatori di scoprire i sapori autentici dei Castelli Romani. In Piazza Mazzini, il pubblico potrà partecipare a Camelie in Cucina, un evento culinario guidato dallo chef Renato Bernardi, che proporrà ricette ispirate ai profumi della primavera. Inoltre, saranno presenti stand enogastronomici con prodotti tipici del territorio, tra cui vino, olio extravergine d’oliva, miele, dolci artigianali e formaggi locali, offrendo un’occasione perfetta per degustazioni e acquisti di eccellenze a km 0. Itinerari tra natura e storia Per chi desidera scoprire il patrimonio storico e culturale di Velletri, la manifestazione prevede anche percorsi turistici che includono visite guidate al Museo Archeologico, alla Casa delle Culture e della Musica e al Sito Archeologico delle Stimmate. Domenica 23 marzo, il Camelieto di Parco Muratori sarà il punto di partenza per una suggestiva passeggiata tra le camelie in bicicletta, promossa da Orto del Pellegrino in collaborazione con AVIS. Informazioni pratiche La Manifestazione delle Camelie si svolgerà nel centro storico di Velletri nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 marzo 2025. L’accesso agli eventi sarà libero e per facilitare gli spostamenti saranno disponibili navette gratuite che collegheranno i vari punti di interesse. Per chi arriva in auto, sono previste aree di parcheggio attrezzate, mentre per i camperisti è stata predisposta una zona sosta presso Parco Muratori. Un weekend imperdibile, dunque, per chi ama la natura, la cultura e i sapori autentici di un territorio che celebra la primavera nel segno della tradizione e della bellezza.
Fisar Roma e Castelli Romani

Il 22 marzo, Frascati ospiterà un evento imperdibile dedicato ai vini locali, noti per la loro qualità e storia. Organizzato da Fisar Roma e Castelli Romani, l’obiettivo principale di questa manifestazione è valorizzare il vino del territorio, in particolare il rinomato Frascati, una delle tre Docg del Lazio. L’evento raccoglie oltre 40 cantine della zona, ciascuna pronta a presentare le proprie creazioni durante i banchi d’assaggio. Questa partecipazione massiccia evidenzia l’importanza crescente della produzione vinicola di qualità nei Castelli Romani, una regione caratterizzata da un’antica attività vulcanica che ha influenzato profondamente il terreno e la coltivazione dei vitigni. I vitigni crescono sulle “caldare” del Grande Vulcano laziale, sfruttando le ricchezze minerali portate alla superficie dalle passate eruzioni. Questo contesto geologico unico contribuisce in modo significativo alla tipicità e alla complessità dei vini di Frascati e dei Colli Romani. L’evento includerà anche una Masterclass condotta dal rinomato sommelier Francesco Radiciotti, focalizzata sul celebre Luna Mater di Fontana Candida. Questo vino rappresenta una tradizione vitivinicola rinnovata, proveniente da vigneti con oltre cinquanta anni di storia. La Masterclass offrirà una verticale delle vendemmie dal 2021 al 2008, dimostrando come il Frascati Superiore Docg non sia solo un vino fresco, ma anche capace di evolversi e migliorare nel tempo. Dettagli dell’Evento: Un’opportunità unica per conoscere e apprezzare i vini eccezionali del Grande Vulcano laziale.
Il nuovo spazio di gusto e sostenibilità ai Castelli Romani

Nella cornice suggestiva di Ariccia, tra alberi secolari e paesaggi che profumano di storia, nasce un nuovo polo dedicato al buon cibo e alla convivialità: Fustock Parco Romano. Questo progetto innovativo, sviluppato da un gruppo di appassionati del territorio, si propone di unire la ristorazione di qualità alla valorizzazione dei prodotti locali, offrendo un’esperienza unica tra gastronomia, birra artigianale e cultura del cibo sostenibile. Un’idea che nasce dalla terra: dalla filiera corta alla tavola Fustock si distingue per la sua stretta connessione con i Mercati Contadini di Roma e dei Castelli Romani, un’iniziativa nata per dare voce ai piccoli produttori locali e promuovere un’alimentazione più consapevole. Grazie a questa collaborazione, il menu del locale si basa esclusivamente su materie prime a km zero, con prodotti che arrivano direttamente dalle bancarelle del mercato e trovano posto nei piatti del ristorante. Dalla pizza preparata con farine macinate a pietra alla carne proveniente da allevamenti etici, fino alle specialità vegetariane e vegane, ogni portata racconta il territorio attraverso sapori autentici e genuini. Ad affiancare il cibo, una selezione di birre artigianali prodotte direttamente in loco, grazie a un microbirrificio che realizza etichette uniche, perfette per accompagnare le proposte della cucina. Una nuova casa per Fustock: dal centro città alla natura Il nome Fustock potrebbe evocare richiami musicali, ma la sua origine è più profonda: deriva dalla fusione di “fus” (fusto) e “stock” (magazzino), un riferimento all’energia produttiva e creativa che anima questo progetto. Il locale, che un tempo era un pub nel cuore di Albano Laziale, ha trovato una nuova dimensione all’interno del Parco Romano Biodistretto, trasformandosi in uno spazio immerso nella natura, lontano dal caos cittadino e ideale per chi cerca un’esperienza diversa dal solito. La novità del Coffee Bar & Bakery: una colazione sostenibile A partire dal 15 marzo 2025, Fustock si arricchirà con un’ulteriore proposta: un Coffee Bar & Bakery, un angolo dedicato alla colazione e alla pasticceria artigianale. Qui si potranno gustare caffè biologici, dolci preparati con farine di grani antichi, opzioni senza glutine e prodotti freschi di stagione, in perfetta sintonia con la filosofia del progetto. Oltre alla ristorazione, Fustock Parco Romano si candida a diventare un luogo di incontro e condivisione, ospitando eventi, degustazioni e laboratori dedicati al cibo e alla sostenibilità. Un’iniziativa che vuole promuovere uno stile di vita più attento e rispettoso dell’ambiente, con un messaggio chiaro: mangiare bene significa anche prendersi cura della terra.
Un Riconoscimento di Prestigio per un Territorio Unico

Con grande entusiasmo e partecipazione si è svolta, nella suggestiva Sala del Tempio di Vibia Sabina ed Adriano presso la Camera di Commercio di Roma, la conferenza stampa di presentazione ufficiale di “Castelli Romani – Città Italiana del Vino 2025”. L’evento ha sancito ufficialmente l’importante riconoscimento conferito a questo territorio, da secoli sinonimo di eccellenza vitivinicola, cultura e tradizione. Una Celebrazione del Vino e della Cultura dei Castelli Romani La conferenza stampa, moderata da Alberto Bertucci, Sindaco di Nemi e Vicepresidente nazionale dell’Associazione Città del Vino, ha visto la partecipazione di illustri esponenti istituzionali e del mondo enologico. Tra questi, Stefano Cecchi, Sindaco di Marino, comune capofila del progetto; Angelo Radica, Presidente nazionale dell’Associazione Città del Vino; Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, e Giancarlo Righini, Assessore della Regione Lazio. La presenza di queste figure ha testimoniato il forte impegno delle istituzioni nel sostenere e valorizzare il comparto vitivinicolo dei Castelli Romani. L’assegnazione del prestigioso titolo di Città Italiana del Vino 2025 celebra il ruolo fondamentale di questo territorio nella produzione vitivinicola italiana. Un riconoscimento che premia non solo la qualità dei suoi vini, ma anche il valore storico, culturale e turistico che i Castelli Romani offrono da secoli. I Comuni Coinvolti e il Valore del Progetto A rendere ancora più significativo questo traguardo è la partecipazione di ben undici comuni che, congiuntamente, hanno contribuito a costruire il dossier di candidatura vincente: Marino, Nemi, Ariccia, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Monte Porzio Catone e Velletri. Questi centri, ognuno con la propria storia e peculiarità, rappresentano l’essenza della tradizione enologica laziale, custodendo e tramandando saperi antichi che si sposano con tecnologie e innovazioni moderne per la produzione di vini di alta qualità. Tra le denominazioni più celebri, spiccano il Frascati DOCG, il Marino DOC, il Velletri DOC, il Colli Lanuvini DOC e molte altre eccellenze che hanno reso celebre questa terra nel mondo. Un’Opportunità per il Turismo e la Sostenibilità L’assegnazione del titolo Città Italiana del Vino 2025 rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per il territorio, non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale e turistico. L’iniziativa, infatti, si inserisce in un ampio programma di promozione del turismo enogastronomico e sostenibile, puntando a valorizzare il patrimonio paesaggistico, storico e artistico della zona. Durante tutto il 2025, saranno organizzati eventi, degustazioni, percorsi enogastronomici e festival dedicati al mondo del vino, coinvolgendo produttori, ristoratori, cittadini e turisti. L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza autentica e immersiva, che permetta ai visitatori di scoprire le tradizioni locali, incontrare i produttori e assaporare il meglio della viticoltura castellana. L’Importanza della Collaborazione Istituzionale Il riconoscimento di Città Italiana del Vino 2025 è il frutto di un intenso lavoro di squadra tra amministrazioni locali, enti e associazioni di settore. Il progetto ha ricevuto il supporto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, della Regione Lazio, dell’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio), della Città Metropolitana di Roma Capitale e della Camera di Commercio di Roma. Un lavoro sinergico che mira a garantire uno sviluppo sostenibile del settore vitivinicolo, tutelando al contempo il territorio e le sue risorse naturali. La Proclamazione Ufficiale e il Futuro del Progetto Il culmine di questa grande celebrazione avverrà il 27 ottobre 2025 a Stresa, in occasione della convention nazionale dell’Associazione Città del Vino, quando i Castelli Romani verranno ufficialmente insigniti del titolo. Sarà un momento di grande orgoglio per l’intera comunità, che vedrà riconosciuto il proprio impegno nella valorizzazione di un patrimonio unico al mondo. Ma il titolo non rappresenta solo un traguardo, bensì un punto di partenza. La sfida ora è quella di capitalizzare questa opportunità, consolidando e promuovendo sempre più l’identità vitivinicola dei Castelli Romani su scala internazionale. Il 2025 sarà un anno ricco di eventi, ma l’obiettivo è far sì che l’eco di questo riconoscimento risuoni anche negli anni a venire, lasciando un’eredità duratura per le future generazioni di viticoltori e per il turismo della regione. Con il titolo di Città Italiana del Vino 2025, i Castelli Romani confermano il loro ruolo di protagonisti nel panorama enologico italiano e internazionale, celebrando un’arte millenaria che continua a rinnovarsi con passione, tradizione e innovazione.
Bruno Pizzul l’addio alla voce che ha raccontato l’Italia

Stanotte se n’è andato Bruno Pizzul. Si è spento in ospedale a Gorizia, pochi giorni prima di compiere 87 anni. E con lui se ne va una voce che non era solo la colonna sonora del calcio italiano, ma anche il compagno fedele di generazioni di tifosi, l’eco rassicurante che ha raccontato la nostra passione più grande. Non ci sarà più quel timbro caldo e inconfondibile, quella gentilezza d’altri tempi che rendeva ogni partita un racconto. Con Bruno Pizzul non c’era urlo sguaiato, non c’era la ricerca forzata dello spettacolo, ma solo classe, misura, competenza e un’ironia sottile, mai invadente. Un pezzo di vita, un pezzo di storia che oggi lascia un vuoto enorme. Nato a Udine l’8 marzo 1938, prima di diventare giornalista fu calciatore, vestendo le maglie di Udinese, Catania e Ischia. Poi, nel 1969, l’ingresso in Rai. E da lì in avanti, il destino di Pizzul si legò indissolubilmente a quello della Nazionale italiana. Per più di 30 anni, fu lui la voce che accompagnò gli Azzurri nelle gioie e nei dolori, nelle vittorie sofferte e nelle sconfitte brucianti. Sempre con quell’eleganza d’animo che oggi sembra quasi un lusso d’altri tempi. Come dimenticare il suo commento durante la tragedia dell’Heysel nel 1985? “Una serata che avremmo voluto raccontare in tutt’altro modo”, disse, con la voce spezzata dalla commozione. O le “Notti Magiche” di Italia ’90, vissute con la speranza di un’intera nazione? Quella semifinale contro l’Argentina, terminata con la delusione ai rigori, e il suo mesto “e purtroppo…” che ancora oggi risuona nella memoria di chi c’era. Il suo stile era fatto di frasi diventate leggenda, espressioni che chiunque abbia amato il calcio negli ultimi 50 anni può sentire riecheggiare nella mente. Partendo da “Tutto molto bello” (pronunciato per elogiare lo spettacolo in campo) a “Grappolo d’uomini” (la mischia in area di rigore prima di un calcio d’angolo), poi “Cincischia” (il perder tempo con la palla fra i piedi), e “Bandolo della matassa” (dal giocatore che trova la soluzione in un momento critico), “Sventola da fuori” (a indicare un gran tiro dal fuori area), senza dimenticare “partiti” e “ed è gol”. “Ha il problema di girarsi”, diceva di quei giocatori macchinosi che impiegavano un’eternità a concludere. ” “Dino… Roberto… di nuovo Dino”, quasi un involontario scioglilingua per nominare i due Baggio soltanto omonimi. Il leggendario “cucchiaio” di Totti Chi può dimenticare il celebre “cucchiaio” di Totti durante la lotteria dei rigori nella semifinale di Euro 2000 tra Olanda e Italia? Bruno Pizzul, con il suo inconfondibile stile, commentò quel gesto con una perla destinata a restare nella storia: “Totti. Eeeee segna anche Totti, ha rischiato l’impossibile. Ha beffato Van der Sar con un tiretto. Panenka aveva tentato la stessa cosa nella finale europea tra Jugoslavia e Cecoslovacchia.” Un commento che ha reso ancora più epico uno dei momenti più iconici della carriera del capitano giallorosso. E poi la sua grande passione per il vino e la convivialità. “Bisogna bere per dimenticare”, diceva ridendo dopo una sconfitta particolarmente amara. “Situazione che si fa interessante”, quando l’incontro prendeva una piega inaspettata. Quella sua cadenza friulana, il suo stile sobrio, mai sopra le righe, erano una rarità in un mondo che col tempo ha preferito il clamore alla sostanza. Nel 2002, dopo il Mondiale in Corea e Giappone, lasciò la telecronaca della Nazionale. “Era il momento giusto”, disse con la solita umiltà, come se non sapesse che l’Italia intera avrebbe continuato a desiderare la sua voce, ancora e ancora. Oggi il calcio italiano perde non solo un giornalista, ma un punto di riferimento. Un uomo capace di raccontare lo sport con un’eleganza che sembra ormai perduta. Ci mancherà il suo modo di dire, di raccontare, di accompagnarci tra un dribbling e un colpo di testa. Ci mancherà il suo stile inconfondibile, quella pacatezza che rendeva persino le sconfitte più sopportabili. “E purtroppo…”. Questa volta per davvero. Addio, Bruno.
Origini Tradizioni e Significato di una Festa di Colori e Allegria

Il Martedì Grasso è una delle festività più attese e celebrate in tutto il mondo, un tripudio di colori, maschere e festeggiamenti che segna la conclusione del Carnevale. Questa giornata, che precede il Mercoledì delle Ceneri e l’inizio della Quaresima, è caratterizzata da eccessi gastronomici, sfilate spettacolari e tradizioni radicate nella storia. Le Origini del Martedì Grasso Le origini del Martedì Grasso risalgono a tempi antichi, affondando le radici nei riti pagani dell’antica Roma. Durante i Saturnali e le Dionisie, feste dedicate a Saturno e Dioniso, le popolazioni celebravano il rinnovamento e la fertilità con abbondanti banchetti, danze e mascheramenti. Con l’avvento del Cristianesimo, queste celebrazioni vennero integrate nel calendario liturgico e divennero il Carnevale, un periodo di festa che culmina proprio con il Martedì Grasso. Il termine “Grasso” si riferisce all’usanza di consumare grandi quantità di cibo, in particolare carni e dolci, prima dell’inizio della Quaresima, periodo di penitenza e digiuno della durata di quaranta giorni. Questo spiega l’abbondanza di pietanze ricche e gustose che caratterizzano questa giornata in diverse culture. Le Tradizioni del Martedì Grasso nel Mondo Il Martedì Grasso viene celebrato in modi diversi in molte parti del mondo, spesso con eventi spettacolari e di grande impatto. Il Martedì Grasso in Italia: Cibo e Tradizione In Italia, il Martedì Grasso è un’occasione per gustare piatti tipici della tradizione carnevalesca, spesso caratterizzati da fritti golosi e dolci irresistibili. Alcuni esempi includono: Il Martedì Grasso ai Castelli Romani Anche ai Castelli Romani il Martedì Grasso viene festeggiato con eventi locali, tra cui sfilate in maschera, spettacoli per famiglie e degustazioni di dolci tipici. A Frascati, Marino, Velletri, Genano. Albano Laziale si organizzano feste in piazza con musica e animazione, mentre nei borghi più piccoli l’atmosfera carnevalesca si vive tra mercatini, balli e tradizioni folkloristiche. Il Significato Contemporaneo del Martedì Grasso Oggi il Martedì Grasso rappresenta non solo una festa popolare, ma anche un momento di aggregazione e divertimento per grandi e piccini. Le sfilate, i costumi e le celebrazioni permettono di esprimere la creatività e l’allegria prima di un periodo più sobrio come la Quaresima. Nonostante le sue antiche radici religiose, il Martedì Grasso continua a essere un simbolo di spensieratezza e gioia, un evento che unisce tradizione e modernità in un unico grande spettacolo di festa e convivialità.
PINO DANIELE. SPIRITUAL

COMUNICATO STAMPA Dal 20 marzo al 6 luglio a Palazzo Reale di NAPOLI PINO DANIELE. SPIRITUAL un’inedita esposizione dedicata al cantautore 19 marzo 2025 Dal 20 marzo fino al 6 luglio la Sala Plebiscito e la Sala Belvedere di Palazzo Reale a Napoli ospitano Pino Daniele. Spiritual, l’inedita esposizione che celebra il grande PINO DANIELE a 70 anni dalla sua nascita e a 10 anni dalla sua scomparsa. La mostra è un progetto culturale che intende rievocare le origini del mondo artistico di Pino Daniele, la sua dimensione trascendente e il suo lascito socio-culturale. Per la prima volta, la storia di uno degli artisti più amati della musica italiana viene raccontata attraverso un ricco mosaico di contenuti audiovisivi, pubblici e privati, materiali d’autore e amatoriali, documenti inediti, oggetti personali e strumenti che lo hanno accompagnato nel suo percorso creativo. Ogni elemento esposto è una tessera che contribuisce a delineare il ritratto di un artista e di un uomo, la cui eredità va ben oltre la musica. Pino Daniele. Spiritual non è solo il titolo di una mostra, ma è un concetto che racchiude l’essenza più profonda di uno degli artisti più amati, il cui viaggio musicale e umano ha saputo attraversare confini geografici e culturali, fondendo tradizioni diverse in un’armonia unica. Un’esposizione inedita con installazioni scenografiche, “tante rarità” concesse per l’occasione dalla Fondazione Pino Daniele e materiali originali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intera esperienza musicale ed umana dell’artista. A partire da una dichiarazione di Pino Daniele, “La musica esprime socialità”, l’obiettivo principale della mostra è anche quello di perseguire il suo impegno e stimolare l’animo delle persone, portarle a guardarsi dentro e a dare una valenza alle proprie azioni, offrire al visitatore un viatico ripercorrendo la storia di Pino Daniele in modo intenso e toccante. Pino Daniele era un essere “spirituale” per la sua attitudine a dare un significato profondo alle sue azioni. Spiritual è anche la forte connessione con la musica blues, un genere musicale che affonda le sue radici nella musica spirituale africana. Questa connessione si manifesta in vari modi nelle sue opere: nella struttura musicale, nelle tematiche, nell’espressività emotiva e nell’improvvisazione, elemento chiave sia nella musica spiritual africana, sia nel blues, che in quella di Pino che componeva ed improvvisava con istintività e per farlo si dedicava ad una profonda ricerca musicale ed una disciplina sul suo strumento, la chitarra. La sua arte ha sempre dialogato con Napoli, una città che è al tempo stesso radice e orizzonte, specchio di un’identità complessa e universale. Pino è stato espressione vivente di questa città-mondo, intrecciando la tradizione partenopea con linguaggi contemporanei e dando voce a un patrimonio culturale che attraversa i secoli e i confini. La mostra è suddivisa in due parti ed in 9 aree tematiche. La prima parte ripercorre la storia di Pino Danieledal 1955 al 1977, anno di pubblicazione del suo primo album, impreziosita dalle ricostruzioni scenografiche della sala prove (la “Grotta” di tufo, punto di riferimento per suonare e fare ricerca musicale) e di un tipico live club notturno di Napoli degli anni ’70, luoghi che contestualizzano gli esordi del musicista, consentendo ai visitatori di attraversare varie epoche e di interagire con la sua magia. La seconda parte, invece,narra in maniera intima e completa la sua vita e la sua carriera dal 1977 al 2014 attraverso un percorso cronologico che intreccia la sua evoluzione musicale e personale con un focus sugli incontri, sulle collaborazioni e sulle produzioni musicali. La mostra Pino Daniele. Spiritual è promossa dalla Fondazione Pino Daniele, presieduta da Alessandro Daniele, con il Ministero della Cultura, Palazzo Reale, Regione Campania, Comune di Napoli, prodotta da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con la media partner di Rai con la collaborazione di Rai Teche, Archivio Luce e con Fondazione Campania dei Festival, curata da Alessandro Daniele e Alessandro Nicosia che la organizza. Il progetto porta il sigillo “70/10 Anniversary”, assegnato esclusivamente a eventi, progetti e manifestazioni che, oltre a rendere omaggio alla memoria di Pino Daniele, rappresentano un valore significativo e un contributo rilevante alla sua eredità musicale e culturale, in occasione dei 10 anni dalla sua scomparsa e dei 70 anni dalla sua nascita. Pino Daniele. Spiritual vedrà la realizzazione di un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, che raccoglie la storia, le immagini e un ricco repertorio di straordinarie testimonianze. Ufficio stampa C.O.R. Creare Organizzare RealizzareAntonio Naselli | +39 333 1865970 | antonionaselli.press@gmail.com Ufficio stampa Palazzo Reale di NapoliDiana Kühne | +39 337 929093 | pal-na.ufficiostampa@cultura.gov.it Ufficio stampa Fondazione Pino Daniele
Una Domenica da Sogno a Roma

Se vivi nei meravigliosi Castelli Romani o sui Monti Prenestini e vuoi trascorrere una domenica speciale nella Capitale, il 2 marzo è l’occasione perfetta! Come ogni prima domenica del mese, i musei civici e alcuni siti archeologici di Roma aprono gratuitamente le loro porte ai visitatori. Un’opportunità imperdibile per immergersi nell’arte, nella storia e nella cultura della città eterna senza spendere un centesimo. Alla Scoperta dei Tesori Archeologici Per gli appassionati di antichità, la giornata inizia con una passeggiata tra le vestigia della Roma imperiale. Il Parco Archeologico del Celio, aperto dalle 7:00 alle 17:30, ospita il Museo della Forma Urbis, visitabile dalle 10:00 alle 16:00. Qui potrai ammirare l’antica mappa marmorea della città, un documento unico per comprendere la topografia dell’Urbe. Spostandoti verso il cuore della città, potrai visitare l’Area Sacra di Largo Argentina, celebre per i suoi templi e per essere il luogo dove venne assassinato Giulio Cesare. Per un tuffo nell’epoca dei grandi spettacoli romani, non perdere l’area archeologica del Circo Massimo, un tempo il più grande stadio dell’antichità, e i maestosi Fori Imperiali, con ingresso dalla Colonna Traiana. Passeggiare tra questi monumenti significa rivivere la grandezza della Roma imperiale e respirare l’atmosfera di un’epoca che ha segnato la storia dell’umanità. I Musei Civici: Scrigni di Cultura Se ami l’arte e la storia, potrai scegliere tra numerosi musei aperti gratuitamente. Dai Musei Capitolini, custodi di capolavori inestimabili, ai Mercati di Traiano, il più antico centro commerciale del mondo, ogni luogo racconta un pezzo del passato glorioso della città. Al Museo dell’Ara Pacis potrai ammirare l’altare dedicato alla pace augustea, mentre alla Centrale Montemartini ti sorprenderà il contrasto tra archeologia classica e archeologia industriale. A Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, le mostre temporanee ti faranno viaggiare tra epoche e stili diversi. Se ami l’arte contemporanea, la Galleria d’Arte Moderna offre un’interessante selezione di opere, mentre i Musei di Villa Torlonia ti faranno scoprire ambienti raffinati e mostre sorprendenti, dalla Casina delle Civette alla Serra Moresca. Mostre da Non Perdere Tra le tante esposizioni in corso, ai Musei Capitolini spicca la mostra su Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino, con capolavori provenienti dalla Pinacoteca Civica di Ancona. Sempre ai Capitolini, nella Sala degli Arazzi, un’affascinante esposizione su Agrippa Postumo offre una nuova lettura della storia romana. Al Museo di Roma in Trastevere, potrai esplorare “L’Albero del Poeta”, una mostra dedicata alla quercia di Torquato Tasso al Gianicolo, e “Roma Chilometro Zero”, che racconta la città attraverso gli occhi di 15 fotografi contemporanei. Se ami la fotografia, la retrospettiva su Nicola Sansone ti farà scoprire un’epoca di grande fermento artistico. Ai Musei di Villa Torlonia, il Casino dei Principi ospita una mostra dedicata a Titina Maselli nel centenario della nascita, mentre la Casina delle Civette celebra Niki Berlinguer, artista pioniera nella creazione di arazzi unici. Alla Galleria d’Arte Moderna, “Estetica della Deformazione” esplora l’espressionismo italiano, mentre “La poesia ti guarda” omaggia il Gruppo 70, protagonista delle neoavanguardie italiane. Un’Esperienza per Tutti Oltre ai musei civici, restano sempre accessibili gratuitamente il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, il Museo Napoleonico, il Museo Carlo Bilotti e molti altri piccoli gioielli culturali sparsi per la città. Alcune mostre speciali e attrazioni come il Planetario, la Circo Maximo Experience e il Bunker di Villa Torlonia prevedono un biglietto a tariffa ridotta per i possessori della MIC Card. Non lasciarti sfuggire questa straordinaria occasione per scoprire Roma in un modo nuovo e affascinante! Che tu sia amante dell’arte, della storia o semplicemente curioso di esplorare, la prima domenica di marzo sarà una giornata da ricordare. Prepara scarpe comode, carica la macchina fotografica e lasciati conquistare dalla bellezza della Capitale!